Lazio, (ri)presentato Reja: “Torno a casa”. Lotito: “Petkovic, tradimento vero”

Alla vigilia di Lazio-Inter, posticipo in programma domani alle 18.30 allo stadio Olimpico, è tempo di presentazione ufficiale per il nuovo tecnico biancoceleste, Edy Reja. Per il mister goriziano, in realtà, si tratta di un ritorno a Formello, come confermano le sue prime battute: “Sono tornato a casa, quando sono rientrato a Formello ho avuto la sensazione di non aver mai lasciato. Le tante manifestazioni d’affetto mi danno ulteriore carica per fare bene. Il rendimento da gennaio ad adesso non è consono all’organico della Lazio, se il presidente cambia allenatore vuol dire che qualcosa non andava per il verso giusto. In questa settimana ho visto voglia e disponibilità, sono convinto che tutti, vecchi e giovani, daranno una grossa mano. Petkovic? Gli faccio i complimenti, ha fatto bene in Europa League e ha vinto una Coppa Italia storica“. L’attenzione si è spostata quindi sui singoli: “Hernanes è un valore aggiunto per  questa squadra, adesso sta vivendo un momento particolare ma in questi anni è stato sempre determinante. In Italia ci sono pochi centrocampisti che fanno 10 gol l’anno. Deve tornare sereno, non pensare ai Mondiali, ma alla Lazio e trovare la giusta condizione. Mauri? E’ un giocatore molto importante, ha grande capacità di leggere la partita e di attaccare gli spazi. Il suo ritorno ci potrebbe dare una grossa mano. Mercato? Prima valuterò la rosa, ma ho l’impressione che questo organico sia altamente competitivo“.

La presentazione-bis di Reja è anche l’occasione per il punto di Claudio Lotito sulla querelle Petkovic. Il presidente biancoceleste ha speso parole pesanti per l’ormai ex allenatore, con cui si profila l’ennesima battaglia legale: “Quando i giornalisti scrivevano delle cose sulla Svizzera, speravo in cuor mio che non fosse vero – riporta lalaziosiamonoi.it – Abbiamo chiesto a Petkovic e ci ha negato tutto. Il suo è stato un tradimento vero, le persone non si finiscono mai di conoscere. Quando lo scelsi, mi basai su alcuni principi e valori che ora sono venuti a mancare. Non mi sento di aver disatteso nessun impegno, anzi l’ho sostenuto nei momenti di difficoltà anche lo scorso anno. La società gli ha offerto anche il rinnovo di contratto, cosa che è stata declinata. Sono stato sorpreso perché sono abituato a mantenere gli impegni. Da gennaio a gennaio, poi, uno si rende anche conto che il rendimento è stato disastroso, ma mi sono sempre speso per sostenerlo; non voglio rivendicare meriti, ma se non fossi intervenuto io, imponendo il ritiro a Norcia, forse non avremmo nemmeno vinto la Coppa Italia. Ho sostenuto Petkovic perché lo ritenevo una persona meritevole. Poi i fatti hanno fatto cambiare la mia valutazione, con il tempo ho capito cose che prima mi sfuggivano. Ho capito che perseguiva esclusivamente un interesse personale quando, prima di Verona, aveva già svuotato il suo armadietto. Già sapeva di dover uscire, ma io non gli avevo comunicato niente“.