Dopo la sconfitta con la Salernitana, la Lazio torna in Champions League. Domani all’Olimpico arriva il Celtic, senza ancora una vittoria nella competizione. Pedro è intervenuto ai microfoni di SkySport per parlare della sfida e dire la sua sulla situazione della squadra biancoceleste.
Le dichiarazioni di Pedro
Ecco l’intervista:
“Quali difficoltà ci saranno domani?”
“Sarà difficile, come tutte le partite in Champions. Sono una buona squadra, fisica, forte, giocano bene anche con la palla. Per noi è anche una bella opportunità per riprenderci davanti ai nostri tifosi, speriamo di fare una grande prestazione e ottenere una vittoria”.
“Come spiegherebbe le ragioni di questo declino?”
“Non lo so, stiamo lavorando bene ma qualcosa non funziona. Con le squadre meno blasonate non riusciamo a fare una bella partita, non parlo di vittoria, ma di prestazione. Dobbiamo fare autocritica e tornare all’origine, alle cose basiche: correre di più e mettere la voglia. Quando poi non arrivano i risultati, aumenta la pressione e non riesci a stare tranquillo. Non dobbiamo guardare la classifica, anche se ora il margine di errore in campionato ora è basso”.
“I tifosi possono essere il dodicesimo uomo in campo?”
“Lo sono sempre stati. Sono sempre con noi e ci aiutano ogni partita. Abbiamo parlato con loro anche dopo Salerno. Se stanno al massimo, per noi è come se avessimo un giocatore in più. Mi aspetto questo domani”.
“Cosa pensi delle squadre scozzesi?”
“Sono molto fisiche e tattiche. Domani non sarà diversamente, sarà lunga e tosta. Il mio gol all’andata è stato speciale, in quello stadio così bello e sotto il settore dei tifosi della Lazio. In Champions è sempre bello fare gol, soprattutto all’ultimo minuto”.
“Cosa pensi dei nuovi giocatori?”
“Sto vedendo bene tutti, sono molto forti. Il primo anno è sempre complicato quando arrivi da un altro paese, da un’altra idea di gioco. Hanno l’atteggiamento giusto, vogliono vincere e per noi questo è molto importante”.
“Seguite Sarri sempre con la stessa dedizione?”
“Sì cerchiamo sempre di fare il meglio, anche seguendo le idee di Sarri”.
“Sarri sabato ha detto che è pronto a dimettersi. Come avete preso le sue parole?”
“È una persona speciale, è un perfezionista. Ovviamente quando il lavoro non va bene c’è un po’ di frustrazione. Spero rimanga tanti anni qua, penso possa farci fare il salto. Nel calcio purtroppo funziona così, se perdi due partite diventa un dramma. Sarri non è il problema in questo momento, lo stiamo dicendo anche noi, ne siamo convinti. Un abbraccio a Sarri in caso di gol? Sì certo, stiamo tutti con lui, è un allenatore speciale”.
“Puoi dirci qualcosa sul tuo futuro?”
“Qui sto molto bene, ma ovviamente la mia famiglia è a Barcellona, i miei bambini sono lì. A fine contratto parleremo e vediamo cosa succederà, ma adesso non ci penso. Vogliono finire bene la stagione qui”.
“Come vi spiegate la poca pericolosità offensiva della Lazio?”
“Non lo so, dobbiamo migliorare tutti noi attaccanti. Ne parliamo, siamo consapevoli e non ci nascondiamo, serve fare autocritica. Magari è anche una questione di gioco: se hai in mano la partita, crei più occasione. L’anno scorso eravamo forti, prendevamo sempre lo specchio della porta in ogni occasione, adesso è diverso. Dobbiamo ritrovare fiducia”.