Lazio-Napoli, i partenopei a valanga
Spesso la Lazio ha mostrato il fianco nelle partite che contano, e alla voce “scontri diretti” il deficit rispetto alla concorrenza è la causa principale del distacco nei confronti di chi la precede, Napoli e Roma in primis. Il big – match di stasera, Lazio-Napoli, è l’occasione, davanti al proprio pubblico, di strappare i tre punti col peso specifico più importante del campionato dei biancazzurri.
Di fronte, in questa sorta di spareggio per un posto nella prossima Champions League, forse le due squadre maggiormente schiave della loro qualità in termini di gioco espresso. Lazio e Napoli spesso hanno dimostrato che, in condizioni di difficoltà, difficilmente sono riuscite a mostrare il “killer – instinct” delle grandi, che riescono a strappare spesso il massimo col minimo sforzo. Loro, invece, devono essere sempre sul pezzo, coi minimi alti, per fare risultato. Logico attendersi quindi un match ad alto tasso qualitativo.
Lazio-Napoli, la partita
Nel primo tempo, si capisce subito quale sarà il trend della partita, col Napoli a menare le danze e la Lazio, che si difende a 5 in fase di non-possesso, brava a sfruttare le accelerazioni di Anderson e Immobile e la qualità di Milinkovic nell’attaccare gli spazi.
I ragazzi di Inzaghi, difatti, partono bene e hanno modo di rendersi pericolosi nella prima parte di gara. Ma, al primo tiro in porta, il Napoli sblocca il risultato con Callejon, bravo a sfruttare un assist di Hamsik bruciando Radu per battere Strakosha a porta sguarnita. La Lazio non si riprende e per il Napoli arrivare al riposo in vantaggio è una pura formalità, sfiorando con Insigne addirittura un raddoppio che suonerebbe come una condanna per i padroni di casa.
Nella ripresa il Napoli parte alzando il ritmo del gioco, mentre la Lazio fa molta fatica ad entrare in partita. Hamsik ha subito l’occasione per chiudere la pratica, ma Strakosha si oppone, facendo scudo anche sul secondo tentativo di Insigne. Ma è proprio l’esterno d’attacco napoletano, in condizioni strepitose, a mettere in ghiaccio la partita, al 51′ sfruttando un campanile di Allan per poi beffare l’estremo difensore di casa con un tocco beffardo che di fatto gela l'”Olimpico”.
Inzaghi rimescola le carte, segno che evidentemente la sua Lazio era sbagliata fin dall’inizio, e Keita già dal suo ingresso in campo imprime maggior qualità e dinamismo alla manovra dei suoi. Le occasioni per i ragazzi di Inzaghi si sprecano, sfiorando il gol che dimezzerebbe lo svantaggio più volte. Sarri, a questo punto, capisce che il Napoli è in palese difficoltà e mette in campo Zielinski al posto di Callejon, al fine di rendere più compatto il proprio centrocampo.
La partita vede il tassametro dell’intensità girare meno vorticosamente, con le due squadre ormai sulle gambe e un Napoli che progressivamente ha ripreso il controllo dinanzi ad una Lazio ormai rassegnata alla consegna delle armi. La rasoiata di Insigne in pieno recupero rende il passivo decisamente troppo pesante, ma rende merito ad un Napoli che blinda di fatto la terza piazza, tenendo sotto tiro la Roma corsara oggi a Bologna. Per la Lazio, il sogno Champions finisce qui.
Lazio-Napoli 0-3, il tabellino
LAZIO – Strakosha – Bastos (52′ Hoedt), Wallace, Radu – Basta (59′ Patric), Parolo, Murgia (52′ Keita), Lukaku – F. Anderson, Immobile, Milinkovic-Savic. All. S. Inzaghi
NAPOLI – Reina – Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic – Allan, Jorginho, Hamsik (79′ Rog) – Callejon (74′ Zielinski), Mertens (83′ Milik), Insigne. All. M. Sarri
MARCATORI: 26′ Callejon (N), 51′ e 91′ Insigne (N)
ARBITRO: Massimiliano Irrati