Crisi nera della Lazio, certificata dalla sconfitta di Empoli contro una squadra corsara, quella di Giampaolo, che continua a stupire per qualità e continuità di prestazioni dopo il pareggio strappato a Firenze.
Pioli, dopo la vittoria in Europa League (almeno quella), cerca di cautelarsi e scende in campo ad Empoli con un accorto 4-4-1-1 che vede Djordjevic unico terminale offensivo spalleggiato da Milinkovic-Savic, schierato con misteriosa insistenza nel ruolo di trequartista, e Lulic preferito ad Anderson per dare copertura. Il piano di gioco però deve essere subito accartocciato e buttato dalla finestra quando Tonelli incorna perfettamente al 5′ un corner di Paredes. Poche emozioni ma tanta intensità nel resto della prima frazione con l’Empoli che lascia sfogare la reazione della Lazio senza scomporsi, per poi dare l’impressione di poter diventare pericoloso ogni qual volta il pallone si muove dalle parti degli insicuri difensori laziali.
La Lazio della ripresa è invece una delle migliori degli ultimi tempi, padrona del campo e rabbiosa a tratti, specialmente dal 12′ quando Felipe Anderson e Klose rilevano Radu e Milinkovic per una Lazio superoffensiva. L’Empoli tiene con fatica, trema a lungo ma con equilibrio, che si sgretola in due occasioni dove però ci pensa l’arbitro a fischiare: al 66′ per un fallo di Klose su Skorupski e all’88’ ancora a Klose per un fuorigioco di Matri, probabilmente giusto. L’ultimo brivido al 95′ su una botta di Parolo uscita di pochissimo.
Niente da fare però. Il fischio finale certifica la crisi della Lazio di Pioli, che adesso dovrà correre ai ripari per rimettere in piedi una situazione imprevedibile soltanto qualche settimana fa.