Lazio in lutto, è morto Vincenzo D’Amico

Brutte notizie in casa Lazio, dopo aver lottato come un leone l’ex leggenda della Lazio Vincenzo D’Amico si è arreso. L’idolo dei tifosi biancocelesti è morto nella giornata di oggi, una brutta malattia ha mandato ko la bandiera biancoceleste.

Vincenzo D’Amico, anima biancoceleste

Me lo ricordo da bambino, nei racconti di mio padre quel “ragazzino impertinente” che d’improvviso, da Latina, era venuto ad illuminare il gioco della Lazio. Poi me lo ricordo, da adolescente, mentre alla guida di un manipolo di giovanotti, con la fascia al braccio, ci salva dall’insalvabile, dal baratro che comunque alla fine ci inghiotte e ci porta per la prima volta, la mia prima volta, in serie B.

E ancora due anni dopo, sempre capitano, ad evitarci la C contro il Varese di Fascetti. Quel giorno fa 3 gol, e per me diventa un grande, un idolo, la bandiera. Quando si vinceva e sognava ci si ispirava a Chinaglia, a Giordano, all’illusione brasiliana di Batista; ma quando le cose si mettevano male, quando restava poco oltre alla speranza, ecco che arrivava lui, Vincenzino, l’ex ragazzo prodigio diventato uomo, simbolo, bandiera, la bandiera dei momenti difficili, da sventolare orgogliosamente seppure stropicciata e un po’ sbiadita per rivendicare una fede, un’appartenenza, un’identità.

Le sue rotondità, che già quando giocava accennavano sui fianchi, nel tempo hanno preso il sopravvento, ma sotto il ciuffo riccio, ormai più bianco che grigio, il muso è sempre quello; quello di quel ragazzino sfrontato che pianse al primo goal, di quel capitano coraggioso che accorreva in nostro aiuto, con la sua classe, la sua grinta, il suo gran cuore, un cuore tutto biancoazzurro.

E allora buon viaggio Vincenzino, buon viaggio Capitano