Lazio, Immobile preso di mira per l’errore contro il Bayern | Addio in estate?

L'attaccante biancoceleste è stato fortemente criticato dopo la sfida contro il Bayern. Il suo entourage vuole portarlo in Arabia, occhio all'incrocio con Simeone...

CIRO IMMOBILE RAMMARICATO DOPO UN GOL FALLITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’idolo del popolo laziale, nonché capitano di lunga data, Ciro Immobile, sta attraversando un periodo complicato della sua carriera, tra infortuni e scarsa lucidità sotto porta. L’occasione fallita sullo 0-0 nel match contro il Bayern poi perso 3-0 e valido per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League è stata l’ennesima conferma del momento no del capitano biancoceleste. Ma ciò che è successo nel post di Bayern-Lazio ha dell’incredibile: come sottolinea Il Messaggero, l’attaccante, autore di 206 gol con la maglia della Lazio, è stato oggetto di insulti feroci sul web per quell’errore davanti a Neuer.

Che il calcio non sia più quello degli uomini e dei legami di lealtà tra giocatori e tifosi ce ne siamo accorti tutti, ma quando ad esser toccati sono calciatori con un ruolo ed uno spessore così importante all’interno di una determinata piazza, ci si chiede davvero che deriva possa prendere questo sport. Il trattamento riservato ai giocatori in fase calante, seppur importantissimi nella storia di un club, assomiglia sempre più a quello dei videogiochi calcistici, in cui la figurina vecchia viene sostituita con una figurina nuova senza tirare in causa emozioni e rapporti.

Grande delusione per Immobile, ora l’addio diventa una possibilità concreta

Ciro, dal canto suo, è molto dispiaciuto per non aver mandato in rete quel pallone. Fuori al 60′ per scelta tecnica, al triplice fischio è parso spaesato e scuro in volto. Non un gran momento in generale per lui, a secco da quattro gare di seguito tra Europa e Serie A. Inevitabile un pensiero sull’addio, avendo ormai 34 anni. Alla Lazio, però, non sono mai arrivate offerte da almeno 20/30 milioni. Il suo entourage vorrebbe piazzarlo in Arabia, facendo arrivare a Roma un altro loro assistito e cioè Giovanni Simeone.