Son passati 40 anni dal primo scudetto laziale. Era il 1974. I biancocelesti erano la classica squadra di anti-divi del pallone, musi duri e facce da chi cerca sempre e comunque riscatto. In panchina l’indimenticato Maestrelli e in avanti l’imprevedibilità di Chinaglia. Entrambi idoli a vita della curva biancoceleste. Quella squadra fece una vera e propria impresa se si considerano i tempi e le circostanze, solo due anni prima, nel 1972, infatti la Lazio militava in serie B.
Dopo due generazioni la Lazio è ben diversa, ha attraversato epoche gloriose ma si è dovuta disilludere dal trovare uomini veri come lo erano quelli del ’74. La squadra con Lotito ha risanato i conti, dopo il collasso con Cragnotti, ed è anche tornata a vincere. Ma i tifosi non credono più nella società. Per una notte però tutti si son sentiti un po’ bambini, un po’ come i tifosi del primo scudetto; anche quelli che all’epoca non c’erano. L’Olimpico ieri sera si è gremito per l’anniversario organizzato dal capitano della Lazio campione d’Italia: Giuseppe Wilson.
In campo diverse stelle biancocelesti, da D’Amico a Mihajlovic, passando per Nesta, Mancini, Bruno Giordano e Peruzzi. Il più applaudito indubbiamente è stato il vecchio capitano, ora avvolto nelle trame del calcio scommesse, Beppe Signori, che non è stato dimenticato dai tifosi. L’unico goal della serata è stato quello di Stankovic, nella sfida tra Lazio 1974 e Lazio 2000. Dejan ha segnato alla sua maniera: con un missile terra-aria dalla distanza.