E’ una Lazio più distrutta che battuta quella che esce dal San Paolo di Napoli. Inspiegabili i crolli nelle due trasferte stagionali con 9 gol subiti tra Chievo e Napoli, che fanno ancora più rumore in una piazza tanto umorale come dimostrano le prime contestazioni in nottata a Formello con scritte contro giocatori e, tanto per cambiare, presidente.
Sotto accusa anche il tecnico Pioli che, al netto delle tante assenze importanti, appare effettivamente in confusione ma difficile puntare troppo il dito contro un allenatore che deve fare a meno del suo miglior difensore, del suo regista e dei migliori interpreti offensivi. L’assenza di Biglia è l’origine di tutti i problemi, l’attacco già spuntato senza Klose e Djordjevic ha perso prima della sfida col Napoli il suo miglior giocatore, Candreva, ed è ancora alla ricerca del Felipe Anderson della scorsa stagione, di cui finora si è visto solo la brutta copia di un lontano parente.
La miglior cosa dopo una batosta di questo tipo può essere la possibilità di riscattarsi subito senza vivere una settimana di assedio mediatico emotivo ed ecco che fra due giorni arriva il Genoa all’Olimpico, dove la Lazio ha sempre vinto finora. Gli infortunati sono i soliti ma il carattere dovrà essere diverso e tale da sopperire alle assenze e ai limiti tecnici della formazione in campo: con i tifosi già in trincea, un altro passo falso renderà tutto più difficile e potrebbe infilare la squadra di Pioli in un tunnel da cui uscire sarà complicato.