Le avventure possono iniziare bene e finire male o viceversa e non tutti i mali vengono per nuocere del resto. Si può pensare lo stesso della stagione 2016/2017 della Lazio iniziata nel peggiore dei modi a luglio quando Bielsa decise di dimettersi prima ancora di arrivare, una situazione che ha praticamente regalato i primi bocconi amari ai tifosi biancocelesti prima ancora di vedere una partita giocata. Il laziale si sa, non molla mai, e non si fa abbattere nemmeno dalle tempeste più burrascose. Approda (o meglio torna dopo poche settimane) sulla panchina della Lazio Simone Inzaghi, che nelle poche apparizioni dello scorso anno non aveva minimamente sfigurato.
Lazio sorpresa del campionato?
Arrivano buoni giocatori dalla campagna acquisti come Immobile e buoni prospetti (Bastos e Wallace), insomma qualcosa si muove. Buona la prima di campionato con una rocambolesca vittoria 4-3 contro l’Atalanta a Bergamo, campo da sempre ostico, ma ecco che arrivano le prime delusioni stagionali contro Juve (sconfitta 1-0) e Chievo (pareggio 1-1) seppur giocando un calcio propositivo. Il punto è che la Lazio può fare bene quest’anno a prescindere da allenatore, contestazioni e quant’altro. Quello che da sempre porta avanti questa squadra è la sua tifoseria, capace di spostare masse e farsi sentire nei momenti opportuni.
Il segreto la curva nord
Quest’anno non ci saranno coppe europee per la Lazio, ma solo Coppa Italia e Campionato, come 2 anni fa quando si centrò la qualificazione ai preliminari di Champions League. Deja-vu o semplice illusione? Non possiamo saperlo, il tempo svelerà tutto. L’unica certezza da cui ripartire sono i tifosi tornati in buona parte allo stadio e le conferme di alcuni big (Biglia e Anderson su tutti) oltre che il recupero di un fondamentale De Vrij. Con la vittoria di ieri sul Pescara, la classifica dice 7 punti dopo 4 giornate, se si vogliono raggiungere traguardi importanti bisogna correre e tutti ne sono al corrente. La strada è lunga e la Lazio può giocare le sue carte per un piazzamento importante ed ha dalla sua anche un jolly: la tifoseria.