Viviamo nell’epoca del brand. Le squadre di calcio per anni hanno accolto sulle loro casacche i marchi più vari in cerca di profitti: alcuni son diventati storici come il Mars di Maradona, altri son stati odiati come quelli del gas, dai tifosi del Bilbao, altri ancora son diventati spunto di riflessione simpatica come quelli dell’Udinese di quest’anno. Ormai però il mondo e il pallone son cambiati, le stesse società diventano sponsor di se stesse, sfruttando giocatori, impianti e sponsor per accrescere l’immagine del club. Una delle prime a parlare di questo argomento, legato al marketing del calcio, è stata la first lady rossonera Barbara Berlusconi. Intervistata da Vogue Japan la numero uno in casa Milan ha definito la squadra del diavolo come una vera e propria impresa.
L’acquisto di Honda entra indubbiamente in questa ottica, cercare di allargare il campo di influenza sul merchandising della società milanese; il calcio infatti non ha confini secondo lady B che già aveva messo bocca in passato sulla possibile cessione di Pato, a suo modo di vedere una scelta economica sbagliata. Quella volta la biondissima Barbara si sbagliò, questa volta pare aver indovinato l’affare Honda. Solo il futuro ci darà maggiori risposte. intanto il Milan lascia gli scarpini e mette i lustrini da pagina patinata, piaccia o no il sudore rende (economicamente) poco.