Juventus e Milan ancora in panne; l’Inter fa il suo in attesa del recupero con la Fiorentina che continua a vincere
Quindicesimo turno decisamente scoppiettante e foriero di importanti novità in testa alla classifica. Siamo ancora lontani dal poter esprimere giudizi definitivi ma dopo 15 giornate qualcosa comincia a delinearsi in modo più chiaro.
La prima è che questa Atalanta può davvero competere fino in fondo per vincere il campionato: sabato la vittoria col Milan ha mostrato ancora una volta l’acquisita concretezza tipica delle grandi squadre, in grado di portare a casa il massimo risultato anche nelle gare meno brillanti grazie alla forza di volontà, alla determinazione e alla convinzione di un gruppo ormai consapevole delle proprie risorse. Il Milan al contempo esce probabilmente in maniera definitiva dalla lotta scudetto, nella quale peraltro non era davvero mai entrato; qualche spunto sporadico di Leao non può bastare ad una squadra troppo incostante e fragile nella fase difensiva, con un allenatore chiaramente a tempo e una società piuttosto assente, a meno che non si vogliano attribuire al “comandante Ibra” capacità dirigenziali che ancora non possiede.
La seconda è che l’Inter, sulla carta ancora la più forte e completa del lotto, non ha alcuna intenzione di abdicare. Col Parma la vittoria è arrivata in maniera fluida nonostante Lautaro continui a latitare in fase di realizzazione; stavolta ci hanno pensato Dimarco e Barella (entrambi assistiti dal solito infaticabile Mkhitaryan) a spegnere le velleità gialloblù. Poi Thuram ha posto il suo quasi immancabile sigillo.
La terza sta nelle outsider: Fiorentina e Lazio viaggiano a braccetto mostrando un bel gioco abbinato alla pragmaticità e alla crescente consapevolezza nei propri mezzi. La Viola ancora un po’ scossa per quanto occorso a Bove, supera un Cagliari coriaceo grazie a Cataldi che spedisce all’angolino paure e tensioni; poi soffre il giusto e infila la sua ottava vittoria consecutiva in campionato! Il tutto con Gudmusson, stella del mercato estivo, ancora a mezzo servizio… La Lazio d’altro canto supera il Napoli, capolista fino a domenica sera, per la seconda volta in tre giorni; stavolta a domicilio e senza nessuna attenuante da parte di Conte che i titolari ovviamente in questa circostanza li schiera tutti senza peraltro che nessuno se ne sia accorto: Lukaku impalpabile, Lobotka e Kvaratskhelia “normalizzati” rispetto a due anni orsono e una struttura di gioco che lascia francamente molto a desiderare da una parte, forza fisica, organizzazione, tecnica di alcuni singoli e determinazione da vendere dall’altra hanno scavato un solco forse ben più abbondante del risultato riportato nel tabellino. Di fatto la Lazio non ha praticamente mai subito i padroni di casa, viceversa sempre in seria difficoltà ogni qualvolta gli uomini di Baroni si spingevano nella metà campo campana. Stupisce in particolare nella compagine capitolina la capacità di alternanza degli uomini, anche in posizioni chiave, senza che il gioco ne risenta più di tanto: la rosa biancoceleste evidentemente pur non presentando elementi di chiarissima superiorità tecnica è mediamente livellata verso l’alto consentendo un’intercambiabilità quasi totale dei calciatori a disposizione. Superato brillantemente il doppio esame Napoli ora la Lazio avrà il doppio ostacolo nerazzurro (Inter e Atalanta entrambe all’Olimpico) inframezzato dalla non certo agevole trasferta di Lecce; sarà un altro banco di prova in grado di dare ulteriori indicazioni sulle reali potenzialità di questa squadra.
Quarto verdetto di giornata è secondo noi l’ormai conclamata crisi bianconera. La Juventus non sa proprio vincere e anzi contro il Bologna ha rischiato forse più che in ogni altra occasione di perdere, chiudendo così un cerchio tutt’altro che virtuoso proprio al cospetto della formazione con la quale Motta si è distinto nella scorsa stagione. Se l’impermeabilità difensiva, fin qui unico vero pregio da parte del tecnico italo brasiliano, anche a causa delle importanti defezioni nel reparto cominciasse a venire meno i problemi per la squadra torinese potrebbero presto diventare insormontabili, almeno per mantenersi a livello delle primissime.
Torna a vincere la Roma e scaccia i fantasmi; l’Empoli vola quasi in quota Europa
Al terzo tentativo, e dopo due sconfitte, Ranieri riesce a conquistare i tre punti rialzando un po’ il morale oltre che la classifica della Roma, pericolosamente vicina alla zona salvezza alla vigilia dello scontro col Lecce, apparso avversario molto più docile e sbadato del previsto. Il tecnico romano stavolta ha azzeccato le mosse e il fatto che siano finalmente arrivati gol e occasioni proprio in assenza del centravanti titolare, con Dybala finto nove a tutto campo, potrebbe forse aver dato indicazioni precise anche per il futuro.
Chi al futuro guarda sempre con maggiore fiducia è intanto l’Empoli che D’Aversa sta portando a livelli inaspettati; dispiace per l’ennesimo colpo del destino inferto a Pellegri che sembrava ormai sulla via del rilancio definitivo, ma la coppia Esposito – Colombo ha un peso davvero rilevante ed unisce potenza e capacità tecniche di prim’ordine.
In coda oltre al Verona restano impantanate Como e Venezia, “pareggianti” in laguna e il Genoa, comunque imbattuto dall’arrivo di Vieira in panchina. L’ennesimo tonfo del Monza, castigato in casa dall’Udinese, rischia di porre fine all’esperienza brianzola di Alessandro Nesta.