Tutto sulla Superlega
La sua convinzione è granitica. E quindi ci sommette forte. Joan La Porta, presidente del Barcellona, sentenzia: il progetto di Superlega non è affatto tornato nel cassetto, anzi, è vivo e vegeto e si potrebbe concretizzare in un futuro non lontano. In un’intervista rilasciata all’emittente Barca Tv, il numero uno degli azulgrana, lungi dal limitarsi alla considerazione generale, ha anche spiegato perchè, a suo avviso, la Superlega sarebbe in piena rampa di lancio: “ci scommettiamo -dice – perchè dobbiamo riformare il modo in cui funziona il calcio europeo, la Premier passerà da 5000 milioni di Euro a 7000, la Liga da 2000 a 1700, questa cosa rende più difficile la competitività”. E, con una punta d’orgoglio catalan- iberico, soggiunge: “noi competiamo perchè abbiamo forza e una storia, ma gli inglesi hanno sempre più risorse, questa cosa deve cambiare”.
“Il progetto potrebbe essere realtà entro due anni”
Laporta è talmente persuaso dell’imminenza della Superlega da lanciarsi anche in un vaticinio temporale: “siamo aperti a parlarne – dice – è essenziale per la sostenibilità dei club di calcio, probabilmente tra un paio d’anni potrebbe essere già realtà”. Adesso l’attenzione si sposta alla prossima primavera. Sarà allora, aggiunge La Porta, che “il Lussemburgo si pronuncerà e spero sarà a favore dei club e della libera concorrenza europea”. Il numero uno del Barca conferma di stare lavorando “per cambiare il modello di governance” nella convinzione che “la sentenza avrà un’importanza simile a quella che ebbe la Bosman”. E aggiunge un proclama chiaro: se la Uefa accetta di sedersi al tavolo bene, diversamente, spiega, “potremmo trovare un paese al di fuori dell’Unione Europea che viene a organizzare un torneo”. La Porta si dice disponibile al dialogo a trecentosessanta gradi “anche con chi la pensa diversamente da me”.