La sfida al vertice tra Inter e Napoli è il piatto forte del prossimo turno di Serie A

San Siro
Stadio San Siro - ph Salvatore Fornelli

Inter – Napoli, a voi due. A San Siro il big match della giornata

Calendari folli e dove trovarli. Il turno europeo è appena concluso e mentre ci accingiamo a volgere lo sguardo verso la dodicesima di Serie A in realtà essa è già in atto. Se per un momento siete rimasti confusi dai risultati in tempo reale che campeggiano sulla testata in alto di Sportpaper.it sappiate che Genoa-Como non è un match di Conference League, bensì l’anticipo dell’anticipo del prossimo turno di Campionato.

Stranezze a parte, non avremo nemmeno il tempo di digerire la scorpacciata europea perché la sfida al vertice della Serie A Inter-Napoli catalizzerà il nostro metabolismo calcistico. Prima di dividerci tra i fautori del “partita decisiva per lo Scudetto” contro “siamo solo a inizio stagione”, vale la pena sottolineare quanto il calcio italiano sia tornato a livelli altissimi in ambito continentale. Una tendenza cresciuta negli ultimi anni – basti ricordare le numerose finali giocate dalle nostre compagini arrivando ai recenti successi della Roma in Conference e dell’Atalanta in Europa League – confermata anche da questo ultimo turno tra performance spettacolari di Milan e Atalanta, la solidità granitica dell’Inter, il carattere della Juve e i record della sorprendente Lazio.

Con questa consapevolezza ci tuffiamo in un turno di Serie A sotteso tra il recupero dalle fatiche continentali, e l’imminente nuovo stop per le nazionali. Fattori che certamente avranno un impatto determinante, soprattutto per chi essendo stato esentato dalle Coppe come il Napoli avrà un plausibile vantaggio.

Il Milan – in ordine cronologico – sarà la prima a scendere in campo tra le regine del torneo. Cosa rimarrà dell’effetto Bernabeu, l’adrenalina della performance dell’anno o le spore della fatica di un’impresa galattica? La ricerca della continuità dopo tutti gli elogi piovuti dalla stampa internazionale è la parola d’ordine. Fonseca è un allenatore che mette seriamente in difficoltà gli opinionisti, in quanto tutte le volte che viene inquadrato come un condottiero in confusione, affila la spada di Zorro e lascia il segno della sua Zeta dove meno te lo aspetti. Se il Milan vuole essere protagonista come in un avventuroso film cappa e spada è proprio dalle sfide trappola come quella di sabato col Cagliari che deve ottenere risultati. E attenzione ai sardi, perché in casa sanno essere temibili.

La Juve targata Motta arriva al derby della Mole con la certezza di un dato incontrovertibile: 18 stracittadine consecutive da imbattuta sono una statistica dalla grande responsabilità per l’ex centrocampista. Doveroso per lui mantenere il trend positivo. E ancor di più scalare la classifica, perché qualunque cosa accada a San Siro domenica sera, questa nuova Juventus ha il dovere dimostrare non solo di poter lottare per lo scudetto, ma anche di volerlo. Il Toro è pronto però a spezzare questa infinita serie positiva bianconera.

La favola bergamasca di Gasperini continua e quando si parla di Atalanta nessuno ha voglia di risvegliarsi dal sogno. La prestigiosa vittoria in Champions conseguente alla lezione di calcio rifilata alla capolista Napoli solo pochi giorni prima, è la dimostrazione che l’effetto pancia piena per i detentori dell’Europa League è solo negli occhi di chi guarda. L’Udinese sembra destinata ad essere vittima sacrificale per realizzare la settimana ideale della ciurma Gasperini. Una sette giorni che potrebbe diventare perfetta con un pareggio tra Inter e Napoli: per la serie il terzo gode. In caso qualcuno non lo avesse ancora notato, l’Atalanta è una pretendente effettiva per lo scudetto, nonostante tutti gli esercizi di salto agli ostacoli di Gasperini alle domande in merito.

Il capitolo romane si intreccia come una moneta dal doppio conio. La drammaticità di una stagione Giallorossa che ha la parabola di un aereo in picchiata – chi sarà il pilota al comando ora che il destino di Juric sembra già segnato? – dall’altra parte del Mondo è azzurra come il cielo terso della Lazio di Baroni. Il simple-one arrivato in punta di piedi a Formello dopo aver condotto a una splendida salvezza il Verona, ha stupito per la qualità del suo calcio. Non è la squadra degli uomini bandiera a eccezione forse dell’highlander Pedro, bensì un esempio fulgido di collettivo. Proprio tutto quello che non è la Roma, squadra allo sbando e senza prospettive, se non quella di scoprire quale sarà il prossimo capro espiatorio a sedere sulla panchina. Tre allenatori – ci azzardiamo a pronosticarlo – e non siamo neanche a dicembre. Peggio di così è davvero difficile.

Dopo nove vittorie di fila il Napoli arriva al big match contro l’Inter dopo essere incappato nella sconfitta incontrovertibile con l’Atalanta. Un passo falso mentre tutti ne tessevano le lodi che non può certo compromettere le ambizioni scudetto. Del resto, è recente la vittoria al Meazza contro il Milan, anche se contro l’Inter assisteremo a una partita differente. Conte dovrà studiare una tattica diversa da quella attendista propinata dai Rossoneri, perché la squadra di Inzaghi non ha le problematiche dei cugini nello scardinare le difese serrate come quella contiana. Sono maggiori le soluzioni offensive a disposizione, e soprattutto lo stato di forma dei Nerazzurri sembra tornato ai livelli della scorsa stagione. L’esenzione dalle Coppe per il Napoli, come già detto, è una situazione vantaggiosa, ma contro l’Arsenal l’Inter ha fatto riposare molti big dando chance alle seconde linee. E anche se è certamente presto per parlare di partita scudetto, qualora qualcuno esca vincitore avrà comunque lanciato un segnale forte dall’alto della classifica, guardando tutti dall’alto in basso per due lunghe settimane. E non è poco.