È stato un derby fatto di nervi, di tensioni, di polemiche, giocato da Roma e Lazio con la paura e anche con l’accortezza di non prestare il fianco all’avversario. Alla fine, a trionfare, è stata la compagine giallorossa che ha messo in campo una maggior cattiveria agonistica oltre ad un atteggiamento tattico che ha mandato in tilt i cugini biancocelesti. La partita è decisamente cambiata al decimo minuto quando Tagliavento, criticato da entrambe le parti a fine gara, ha fischiato un rigore per i giallorossi dopo il fallo di Gentiletti su Dzeko: il fallo era netto ma fuori area. Una volta in vantaggio la Roma non ha quasi mai rischiato nulla, se si esclude la traversa di Felipe Anderson, ed ha trovato il raddoppio nella ripresa con una percussione centrale di Gervinho.
Il derby, con le due settimane di sosta davanti, potrebbe aver segnato uno spartiacque in campionato per le due formazioni romane. Dzeko e soci hanno dimostrato, nella stracittadina, una tenuta psicologica e fisica invidiabile: le numerose assenze tra i giallorossi (privi di De Rossi, Pjanic, Totti e Strootman con Maicon, Florenzi e Keita in panchina ma reduci da infortuni e non al meglio) non hanno frenato gli uomini di Rudi Garcia che hanno giocato una partita accorta, intelligente non calando mai il livello di attenzione. A ciò si aggiunge una sapienza tattica dell’allenatore giallorosso che ha sfruttato al meglio le caratteristiche di un uomo ovunque come Iago Falque: lo spagnolo non solo si è proposto spesso in attacco ma, in fase di non possesso, ha imbrigliato la fonte del gioco laziale, Lucas Biglia. Così facendo i biancocelesti si sono trovati a corto di rifornimenti e le punte, da Candreva, a Felipe a Djordjevic non hanno potuto esprimere il loro potenziale offensivo. A tutto ciò si aggiunge la solita, straripante prestazione di Manolas: il centrale greco è ormai uno dei migliori del nostro torneo e le sirene che arrivano dall’Inghilterra confermano la bontà dell’investimento fatto da Sabatini.
La Roma esce dalla stracittadina con la consapevolezza di aver a disposizione una rosa lunga e di qualità e che se si rimane sempre concentrati nessun avversario è insormontabile: inoltre i capitolini rimangono in scia a Inter e Fiorentina, entrambe vittoriose, e sperano nelle prossime due settimane di sosta di recuperare gran parte dei suoi infortunati. Alla ripresa del torneo non ci sarà Salah, uscito in barella dopo un intervento di Lulic, e che ne avrà per 4-6 settimane a causa di una distorsione alla caviglia. La speranza, aTrigoria, è di riaverlo per la gara del 13 dicembre contro il Napoli ma non è da escludere un suo ritorno addirittura con l’anno nuovo: il funambolo egiziano verrà monitorato giorno per giorno.
E la Lazio? La squadra di Pioli, al terzo stop consecutivo in campionato, dovrà assolutamente capire quale sia il male che l’affligge e che, in sole tre giornate, l’ha fatta piombare al nono posto in classifica. I biancocelesti sono apparsi molli, senza mordente ne grinta, con una pericolosa scollatura tra i reparti. L’assenza di De Vrij ha privato i laziali del loro perno difensivo, un’assenza pesante che nessuno degli uomini in organico potrà sopperire. Forse l’unico uomo in grado di sostituirlo è il compagno di nazionale Vlaar, attualmente svincolato, ma che non potrà eventualmente essere tesserato prima di gennaio. La splendida squadra che l’anno scorso aveva centrato con merito il terzo posto sembra non esserci più: nervosismi di vario genere, giocatori che sembrano avere la testa altrove ed una coesione di intenti che sembra essersi persa sono le basi di una Lazio che deve ritrovare se stessa. Ci sono davanti due settimane per riprendere il filo del discorso e con una classifica così corta bastano un paio di risultati utili consecutivi per essere di nuovo a ridosso delle prime. Inoltre, alla ripresa, Candreva e soci si troveranno di fronte prima il Palermo, in casa, e poi l’Empoli al Castellani: un calendario tutt’altro che impossibile ed alla portata dei biancocelesti a patto che in queste gare si presenti la Lazio determinata dello scorso anno e non quella opaca e spenta vista nelle ultime settimane…