La nuova Roma targata Spalletti

SpallettiEra il 24 maggio 2008. Allo stadio Olimpico la Roma alzava la Coppa Italia numero nove, ultimo alloro conquistato dai capitolini. Sembra passata una vita perché i protagonisti di oggi erano impegnati su altri palcoscenici: Garcia allenava il Le Mans, Pjanic era al Metz, Dzeko al Wolsburg e Nainggolan al Piacenza; Sabatini era alla Lazio e Pallotta vinceva il titolo NBA con i Boston Celtics. I punti in comune, con quel trionfo, sono rimasti due ma, tra poche ore, potrebbero diventare tre: Francesco Totti e Daniele De Rossi in campo, Luciano Spalletti in panchina.

L’uomo di Certaldo, infatti, sembra davvero ad un passo dal rimettere piede a Trigoria per riprendere un filo che si interruppe dopo un Roma – Juventus di sei anni e mezzo fa. Non sono pochi quelli che nutrono qualche sospetto circa l’arrivo in corsa dell’ex tecnico dello Zenit ma la vera domanda che tutti si pongono è: come giocherebbe la sua Roma? Il paragone con quella del 2008 viene naturale ed allora vediamo il confronto tra le due formazioni cercando di capire, in attesa del mercato, come verrebbe schierata la sua Roma.

ROMA 2008. Era la squadra del 4-2-3-1 quella che incantava in Italia ed in Europa e che avrebbe perso lo scudetto all’ultima giornata contro l’Inter, complice una doppietta di Ibrahimovic a Parma. Lo schieramento di base prevedeva Doni tra i pali, Cassetti a destra e Tonetto a sinistra a spingere sulle fasce con Mexes e Juan a presidiare la zona centrale dell’area. In mezzo al campo De Rossi e Pizarro si muovevano all’unisono con Aquilani pronto a subentrare ad uno dei due compagni. La fase offensiva era appannaggio dei tre trequartisti, Mancini, Perrotta e Taddei che agivano alle spalle di Totti: il Capitano aveva non solo il compito di finalizzare l’azione ma di lanciare, di volta in volta, i compagni. Impressionante, da questo punto di vista, il feeling tra Totti e Perrotta che si trovavano ad occhi chiusi.

ROMA 2016. I giocatori sono quasi tutti nuovi ma l’ipotesi di riproporre quel modulo, e quello spettacolo, è più che mai viva nel tecnico toscano. Spalletti avrà si bisogno di qualche tempo per conoscere i giocatori a disposizione ma poi appare quasi certo che il suo credo verrà assimilato dai ragazzi che oggi si allenano a Trigoria. Szczesny dovrebbe essere confermato tra i pali ma un vecchio leone come De Sanctis potrebbe dire la sua, anche e soprattutto per via della personalità. Aspettando il mercato che verrà, e forse un terzino destro, si potrebbe ipotizzare una difesa con Maicon e Digne sulle fasce e Manolas e Castan nel mezzo. Il recupero del giocatore brasiliano è una delle questioni che stanno più a cuore al presidente Pallotta, sia da un punto di vista tecnico che umano. In mezzo, dove una volta c’erano De Rossi e Pizarro, dovrebbero agire lo stesso Daniele e, verosimilmente, Pjanic. Il bosniaco sarà il vero interrogativo sul quale si dovrà soffermare il nuovo allenatore della Roma: centrocampista alla Pizarro o trequartista pronto agli inserimenti come Perrotta? Dubbio di non facile risoluzione. Ponendo il Piccolo Principe a centrocampo, in attesa del completo recupero di Strootman, a supporto della punta dovrebbero esserci Florenzi a destra, Salah a sinistra e, verosimilmente, Nainggolan in mezzo. Potrebbe essere un azzardo il Ninja in quella posizione ma i tempi di inserimento, e di copertura, del belga sono unici nella rosa capitolina. In avanti Edin Dzeko avrà lo stesso compito di Totti, finalizzare l’azione e lanciare i compagni. Molti storcono il naso nell’immaginare il bosniaco in questo ruolo ma, di fatto, è lo stesso compito svolto finora, visti anche i gol realizzati dagli esterni romanisti grazie al lavoro sporco dell’ex attaccante del City.

Sei anni e mezzo dopo, l’uomo di Certaldo potrebbe rientrare a Trigoria, con le sue idee, i suoi schemi, il suo 4-2-3-1. Basterà a rialzare subito la Roma? Forse no ma se gli si darà il tempo di lavorare allora i protagonisti di oggi potrebbero far rivivere i fasti di ieri…