La Lazio di Reja riparte dal 4-2-3-1

Anno nuovo, vita nuova. Non è la solita frase fatta che accompagna l’inizio di un nuovo ciclo solare, ma la nuova realtà in casa Lazio. In attesa di risolvere la situazione allenatore, con Petkovic che tramite il suo legale ha assicurato di sentirsi ancora il nuovo tecnico biancoceleste, Edy Reja lavora già da tre giorni a Formello con il suo nuovo staff, che tra le sue fila ha accolto anche l’allenatore della Primavera scudettata, Alberto Bollini. Diverse le novità che il tecnico goriziano sta studiando per risollevare una classifica disastrosa. In primis, riportare normalità nello spogliatoio, sia nello stato d’animo dei calciatori ma anche e soprattutto per quanto concerne la coerenza tattica. Basta ai continui cambi di moduli e interpreti dell’ultimo Petkovic che ha mandato in confusione la squadra – per stessa ammissione dei calciatori, nel corso dei rispettivi colloqui privati con Lotito -, si punterà su un modulo di base, il 4-2-3-1, con una possibile variazione evolutiva, il 4-3-2-1 ad albero di Natale.

Fondamentale, per la rinascita della Lazio, sarà Hernanes. Il brasiliano rappresenta proprio l’ago della bilancia per i nuovi equilibri tattici. Reja vorrebbe riportarlo sulla trequarti, dove ha fatto faville nei due anni insieme tra l’agosto 2010 e il maggio 2012, lui nicchia così come aveva fatto (convincendolo) con Petkovic: vorrebbe agire una quindicina di metri indietro soprattutto in ottica Mondiale, visto che gli spazi in mediana per la sua Nazionale sono maggiori. Altro recupero fondamentale sarà quello di Alvaro Gonzalez, fedelissimo di Reja, non pervenuto fino a questo momento in stagione. Ma soprattutto si lavorerà con i giovani (da qui la ratio della scelta di Bollini) e sulla fase difensiva: nei suoi primi giorni di lavoro, il nuovo-vecchio mister sta lavorando scrupolosamente sul reparto che, fino ad oggi, ha dimostrato di essere il più in difficoltà.