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La Juve di Allegri sogna il triplete come l’Inter di Mou

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Cosa hanno in comune la Juve di oggi e l’Inter del triplete

 

 

Maggio 2010. L’Inter allenato da Josè Mourinho entra nella storia del calcio, conquistando il fantomatico e tanto agognato triplete. Dopo ben 45 anni, i nerazzurri riconquistano il tetto d’Europa. Sono passati ben 7 anni da quella grandiosa impresa e nessun’altra squadra Italiana ci è riuscita. Dopo tanti anni, questo sembra essere l’anno buono per riportare la Coppa con le orecchie in Italia. La Juventus è l’unica squadra italiana che può ambire al triplete.

I bianconeri sono primi in campionato, a + 6 dalla Roma e per il terzo anno consecutivo si sono guadagnati la finale di Coppa Italia. Ieri sera, nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, la Juventus ha battuto il Barcellona.

 

Vediamo nel dettaglio cosa ha in comune la Juve di Allegri con la formazione nerazzurra del 2010.

 

Innanzitutto entrambi gli allenatori hanno deciso di cambiare il sistema di gioco a campionato in corso. Una scelta che ha portato senza dubbio ottimi risultati a entrambi i club. Gennaio 2017, dopo il ko con la Fiorentina, il tecnico bianconero decide di rivoluzionare il modulo di gioco. Nella partita successiva contro la Lazio, Allegri mette in campo un 4-2-3-1 e conquista una vittoria spettacolare. La scelta di abbandonare lo storico 3-5-2 è dipesa da un diverso tipo di giocatori a disposizione.

La Juve in estate ha acquistato Pjanic, che però nei primi tempi non è riuscito ad inserirsi bene nel gioco bianconero. Da qui, è nata l’intuizione del tecnico toscano, ovvero schierare un undici più offensivo, che valorizzasse sia il bosniaco sia le qualità di Mandzukic e Cudrado. Dopo il cambio di modulo la Juventus le ha vinte tutte e convince ogni giorno di più, sintomo che la scelta di Allegri ha funzionato al 100%.

Un’altra affinità tra la Juve di oggi e l’Inter del triplete è sicuramente la grande personalità dei giocatori che compongono la rosa dei bianconeri e componevano la rosa dei nerazzurri.

Nel 2010 l’Inter  ha avuto campioni dal calibro di Zanetti, Samuel, Cambiasso, Snejider, Eto’o, Milito: furono questi gli uomini chiave dell’impresa. La Juve di Allegri può vantare giocatori dello stesso livello: Buffon, Bonucci, Chiellini, Pjanic, Cuadrado, Mandzukic, Dybala, Higuain. Negli ultimi anni la dirigenza bianconera ha lavorato molto per rinforzare la squadra (vedasi l’acquisto di Higuain) per ambire a tutti e tre i trofei. Dai veterani ai più giovani, la rosa bianconera brilla per qualità in tutti e tre i reparti.

Mourinho e Allegri : i condottieri

Ma come ben sappiamo, oltre i giocatori, a fare la differenza è l’allenatore. Mourinho sette anni fa, Allegri oggi; entrambi i tecnici hanno lavorato sulla squadra, motivandola durante il percorso. Per centrare l’impresa occorre grande personalità, grinta e autostima, tutte qualità che i bianconeri hanno dimostrato abbondantemente.

Nel 2010, l’Inter ha raggiunto la finale al Santiago Bernabéu sconfiggendo in semifinale il Barcellona di Guardiola, Messi e Ibra e battendo  poi in finalissima il Bayern grazie a una doppietta di Milito.

Si, Diego Milito, il vero trascinatore dell’Inter del triplete.

Ieri sera, allo Juventus Stadium, i bianconeri hanno annientato il Barcellona per 3-0, portando a casa un risultato importante nella corsa al trofeo più ambito. Grande protagonista della serata, Paulo Dybala. Il fantasista argentino e i suoi compagni hanno dimostrato di non temere i marziani del Barca, affrontandoli a viso aperto.

Milito e Dybala, made in Argentina. Il primo è riuscito nell’impresa di regalare il triplete alla sua squadra, chissà se Dybala riuscirà a portare la Juve sul tetto d’Europa così come il suo connazionale. Le premesse ci sono tutte, magari i bianconeri avranno lo stesso pizzico di fortuna dell’Inter.

 

 

 

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