Kondogbia, dalle stalle alle stelle!
Arrivato a Milano nell’estate del 2015, in due anni in maglia nerazzurra il centrocampista francese ha collezionato 56 presenze, mettendo a segno appena 2 reti: un bottino relativamente magro considerando la cifra investita dall’Inter per strapparlo alla concorrenza dei cugini – 36 milioni – e le premesse che accompagnarono il suo arrivo.
Senza che nessuno si strappasse i capelli Kondogbia il 21 agosto si è trasferito in quel di Valencia, vera e propria rivelazione della Liga, attualmente secondo a 4 punti dal Barcellona capolista e a +6 dal Real Madrid campione in carica.
La rinascita di Goffrey
Grazie alla guida tecnica di Marcelino, il classe ’93 sembra aver ritrovato l’entusiasmo e la fiducia che appena due anni fa l’avevano portato ad essere individuato come uno dei più promettenti centrocampisti dell’intero panorama mondiale.
Intervistato da ‘’El Desmarque’’ l’ex Siviglia e Monaco ha commentato il proprio periodo di forma, soffermandosi anche sul momento d’oro del suo Valencia
Sul Valencia
‘’Da bambino seguivo tutte le squadre e avevo molte loro maglie compresa quella del Valencia. Mi piacevano tutte le squadre ma quelle che arrivavano in alto mi piacevano particolarmente. Avevo la maglia del Valencia anche se non posso dire che ero un fan, ma ammiravo Pablo Aimar, Ruben Baraja, ma anche Ronaldo, Zidane e Ronaldinho, tutti giocatori che ti facevano sognare’’.
La rinascita in Liga e il rapporto con i compagni
‘’Questa squadra è la chiave del mio successo, mi aiuta a mantenere un buon rendimento in campo. Oggi ho più fiducia in me stesso e c’è un bel gruppo in cui tutti cerchiamo di darci una mano l’un l’altro e queste piccole cose hanno fatto sì che alla fine sia riuscito a segnare tre gol. Non ho particolari obiettivi personali, la cosa più importante è il collettivo e vincere il maggior numero di partite possibili. Se poi arrivano altri gol bene, sarà un valore aggiunto’’.
Il sogno mondiale
‘’La concorrenza è importante, la Francia ha una Nazionale completa, c’è molta competizione. Io sono francese e l’obiettivo è essere presente a questo torneo. Non ho nulla da dire al CT, Il messaggio lo devo mandare sul campo di gioco, non con le parole’’.