Home Serie A Inter News Kenyon, Kia e Mendes …. i nuovi scenari in casa Inter

Kenyon, Kia e Mendes …. i nuovi scenari in casa Inter

Emre Mor

E’ ORMAI IMMINENTE LA NOMINA DI PETER KENYON COME CONSULENTE DEL GRUPPO SUNING PER QUANTO RIGUARDA IL SUO COMPARTO CALCISTICO. QUALI RIPERCUSSIONI POTREBBE AVERE?

Il piano quinquennale ordito dal Partito Comunista Cinese prevede che a Pechino e dintorni si sviluppi un percorso di immediata evangelizzazione per quanto riguarda le chimiche che sorreggono gli equilibri del calcio moderno. L’Europa, da sempre, è il punto di riferimento. Quindi, logico imperversare in quella copiosa e sicuramente remunerativa fetta di mercato.

Il Gruppo Suning, che detiene la proprietà del club cinese del Jiangsu e dell’Inter, a inizio avventura, in Italia, ha sicuramente peccato di eccessiva fiducia su alcune figure che pensavano soltanto ai loro biechi interessi di potere, mirati all’ingrossamento del portafoglio. Un personaggio come Kia Joorabchian, già invischiato in storie di dubbia moralità sportiva in passato, è stato l’artefice dello scorso mercato, allestito più per la compiacenza dei procuratori che per una precisa logica di squadra. Ne ha fatto le spese Frank De Boer (paradossalmente uomo di Kia…), che ha faticato enormemente a costruire un assetto equilibrato con un parco giocatori così disomogeneo. E, diciamocela tutta, sovraprezzato.

In questa fase di mercato, Zhang Jingdong pare avere “messo la testa a posto”, affidandosi maggiormente al comparto italiano in sede a Milano, ovvero Zanetti e Ausilio, che con manovre di snellimento sta rendendo la rosa a disposizione del nuovo tecnico, Stefano Pioli, decisamente meno dispersiva. Con tutti gli elementi negativi del caso. Vi sono alcuni casi spinosi da risolvere, come quelli relativi a Gabriel Barbosa e Banega, ma il recupero di altri giocatori, come Kondogbia, D’Ambrosio ed Eder (finora ampiamente deludenti…) è stato fondamentale in questa tranche del campionato, dove l’Inter pare rivitalizzata. L’acquisto di Gagliardini e la programmazione futura di un mercato, quello estivo del 2017, mirato alla valorizzazione dei giovani, vanno in controtendenza con le mosse “piacione” di Zhang e compagnia lo scorso Luglio.

Ma il nome di Peter Kenyon, sponsorizzato da Kia (che recita un ruolo primario nel Jiangsu e vorrebbe fare altrettanto a Milano…), suggerisce altri scenari. Sicuramente, a livello di brand, l’Inter ne trarrebbe enorme vantaggio. Quando fu amministratore delegato del Manchester United, di cui lui si professa tifoso da sempre, il club divenne un’icona planetaria, facendo leva non soltanto sugli straordinari risultati in ambito sportivo, ma anche sul merchandising. Divenne però anche influente a livello prettamente calcistico, dissuadendo nel 2002 sir Alex Ferguson dai suoi propositi di ritiro, gestendo la cessione di Beckham al Real Madrid, e soprattutto acquistando Cristiano Ronaldo dallo Sporting Lisbona. Da lì nacque un sodalizio con Jorge Mendes, proprietario della Gestifute, ovvero il più importante procuratore a livello mondiale. Dalla loro sinergia, nacque il Chelsea vincitutto di Abramovich, dove Kenyon iniziò a lavorare con le medesime funzioni, dal Febbraio 2004. Arrivarono i vari Paulo Ferreira, Ricardo Carvalho, Deco e soprattutto Josè Mourinho, tutti gestiti dal fondo di Mendes.

Il ruolo di Kenyon sarebbe da definire, ma in quale ambito? Economico oppure anche calcistico? E soprattutto, quale voce in capitolo avrebbero a Milano Ausilio e Zanetti? Sono incognite da svelare in fretta, perchè l’Inter ha bisogno di chiarezza a livello societario, e dei referenti importanti sul campo Zhang ha avuto ampia dimostrazione di averli, se lasciati lavorare senza prevaricazioni di sorta. Il calcio è una torta molto grossa, e le fette da spartire sono molte e di diversa grandezza. L’importante è trarre insegnamento dagli errori del recente passato, perchè l’indigestione è dietro l’angolo.

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