Sturaro, il Jolly della Juventus
A causa di un fastidio al ginocchio, con probabilità Stefano Sturaro non farà parte dell’undici titolare che affronterà domenica pomeriggio la Sampdoria a Marassi, e nonostante i poco meno di 400 minuti trascorsi sul rettangolo di gioco, complice la sua intraprendenza e la sua tenacia, è diventato in breve tempo una delle colonne portanti dello spogliatoio della Juventus.
Il centrocampista classe ’93, che in bianconero può vantare 77 presenze e 3 reti, ha rilasciato a Tuttosport una lunga intervista trattando il rapporto con i compagni di club e la mancata qualificazione da parte dell’Italia al Mondiale.
L’equilibrio nello spogliatoio e un progetto improntato alla vittoria
‘’Alla Juventus sono tutti importanti e anche io mi sento tale. Qui gli italiani hanno da sempre un compito fondamentale nel tramandare le regole e la cultura del lavoro. Gli stranieri sono tutti professionisti ma vengono da ambienti diversi, qui hanno la possibilità di imparare e serve dare loro l’esempio e far capire loro la costanza. I nuovi arrivati notano subito la cura dei dettagli. Qui ogni cosa è stata studiata e realizzata per essere al top’’.
Un vero e proprio Jolly per Allegri
‘’Il mio ruolo lo decide Allegri, io mi adatto e cerco di imparare. È complicato perché devi valutare tante cose. Se giochi pensando a qualcosa lasci per strada: per me non è tutto naturale come per chi è nato e cresciuto terzino. Cerco di migliorarmi giorno dopo giorno e la cosa fondamentale è provare e riprovare’’.
In Azzurro 4 presenze, un pensiero sulla mancata qualificazione
‘’Da italiano l’ho sentita personalmente ma il calcio offre l’opportunità di ripartire più forte dopo una sconfitta. La delusione a Vinovo non è entrata. Già prima Buffon meritava la Champions League, adesso ancora di più quindi faremo il possibile per riuscire a vincerla’’.
Il rapporto con Dybala e un confronto tra Conte e Allegri
”Paulo è il nostro bambino, fa scherzi a tutti nello spogliatoio ma in campo è un trascinatore, un fenomeno. Ha un carattere forte e avendo assaggiato subito il sapore della vittoria adesso non ne può più fare a meno. Spero di giocare con lui per molti anni. Mister Allegri quando bisogna lavorare non transige, ma quando si può scherzare partecipa e si mette in gioco. Conte è un animalone, sempre sul pezzo, mentre il mister è molto bravo nel dividere i momenti di stacco e quelli in cui bisogna tenere la spina attaccata. La base comune è il lavoro“.