Kean, un gol da leggenda
79′ minuto di Juventus-Bologna, siamo 1-1: esce Paulo Dybala entra Moise Kean. La partita sembra avviarsi verso uno scialbo finale. Le due squadre non hanno intenzione di alzare il ritmo: giornata calda, partita sostanzialmente inutile ai fini della classifica; 21 giocatori in campo non vedono l’ora di entrare in doccia e mettersi alle spalle questa ennesima Serie A. Già 21, perché tra tutti gli atleti in campo ce n’è uno con una voglia matta di spaccare il mondo; un ragazzino poco più che sedicenne con la 34 sulle spalle che corre come un matto per farsi trovare libero. Di professione fa l’attaccante, è molto più maturo ( a livello fisico in primis) dei suoi coetani e ha una grinta ed un fuoco dentro che solo i numeri 1 hanno. Il destino, in genere, premia chi è in qualche modo speciale e Kean lo è.
Minuto 93‘: punizione poco lontano dalla trequarti campo. A battere c’è uno specialista del settore come Miralem Pjanic. In area salgono quasi tutti: la Juventus non la vuole pareggiare quella partita, vuole l’ennesima vittoria. Tutti si guardano cercando di trovare la posizione migliore. La linea difensiva felsinea contiene bene tutti i giocatori cercando di chiudere ogni spazio. Poi c’è lui. Kean guarda per un secondo Pjanic e poi guarda la difesa: lo stanno ignorando. Il bosniaco disegna una parabola meravigliosa, tutti i giocatori iniziano a spingersi portando i blocchi: nessuno tiene però in considerazione Kean. Il ragazzino coglie la ghiotta occasione, con un tempismo impeccabile stacca di testa in tuffo e la mette dove Da Costa non può arrivare. Il giovanissimo attaccante quasi non ci crede poi corre ad esultare con i compagni, la panchina esplode ed il clima è quasi surreale.
Ah già, persi tra i festeggiamenti molti si dimenticano una cosa: Juventus batte Bologna 2-1.
La firma della “Generazione Z”
Il gol di Kean oltre a regalare la vittoria ai bianconeri ha una importanza statistica notevolissima. Il ragazzo è il primo classe 2000 a segnare in Serie A e nei 5 maggiori campionati europei. La “Generazione Z” intesa come gruppo di ragazzi nati dopo il 1998 mette la sua firma in Serie A. Tuttavia non bisogna di certo stupirsi; Kean, per molti addetti ai lavori, è una sorta di predestinato. Nato a Vercelli e notato per la prima volta da Renato Biasi, il ragazzo inizia a farsi conoscere nelle fila dell’Asti. Il suo talento però presto viene notato ed è il Torino ad aggiudicarsi le prestazioni del giocatore. Dal 2007 al 2010 rimane nelle fila granata prima che la Juve, con un’abile mossa di mercato, lo porta a Vinovo.
Fisico importante, intelligenza tattica, simpatia e carattere lo rendono benvoluto da tutti nello spogliatoio; in particolare Sturaro e Bonucci hanno un rapporto speciale con Moise. I due atleti infatti spesso si “coccolano “il gioiello su cui la Juve ora vorrà puntare più che mai. Chissà se ora arriverà anche qualche chiamata dalle nazionali u20 e u21 azzurre; Kean infatti finora si è fermato all’ u17 con cui ha messo a segno 8 gol in 13 presenze.
Oltre il campo
Kean però non è solo talento e campo da calcio. Il ragazzo ha una smisurata passione per due cose: i social e l’hip hop ( per nulla strano considerando che stiamo parlando di un sedicenne). Il suo profilo Instagram è seguitissimo da quasi 300’000 persone e molti sono giovanissimi supporters bianconeri che lo riempono di compimenti. Il suo procuratore è Mino Raiola, uno che di talenti se ne intende, e il suo idolo è un certo Mario Balotelli. Kean condivide il look, movenze e ruolo dell’attaccante del Nizza ( e in parte anche il carattere fumantino).
Da ora però MK9 ( come lo chiamano sui social) avrà tutti gli occhi puntati addosso e la pressione sarà maggiore. Tuttavia a 17 anni la vita si affronta con leggerezze e così dovrà comportarsi anche il giovane attaccante italiano. Cercato già da molti big ( Guardiola e Klopp in primis) ora la Juventus vorrà fare di tutto per rinnovare il suo giovane fenomeno. Un predestinato che da stasera si è consegnato alla leggenda a soli 17 anni. Ben fatto Moise.