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Juventus, la necessità di svoltare per evitare la sciagura

Una Juventus senza gioco, senza identità, le cui lacune escono fuori giorno per giorno. Motta già al bivio. Quanto tempo ancora?

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THIAGO MOTTA INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La macchina costruita nella passata estate da Giuntoli e Thiago Motta sembra non funzionare. Vuoi per i ritardi sul mercato, voi per le difficoltà derivanti dagli infortuni e per una squadra priva di idee, soprattutto dalla trequarti, che sembra non ricordare più come si vince. Nella Supercoppa di Riyadh escono fuori tutti i limiti di una formazione sempre meno concreta, con una mole di complicazioni cospicua nel raggiungimento di un vantaggio teso ad evitare funeste sorprese finali. Contro il Milan, tanto quanto in altre gare, è uscita fuori una Juventus senza identità, senza carattere e scarica.

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Gli undici pareggi in campionato, alcune dei quali contro compagini con la quale ci si aspettava molto di più, a maggior ragione tra le mura amiche, contrassegnano l’ostacolo realizzativo e una difesa che pare aver perso lo smalto delle prime giornate di campionato. Dall’infortunio di Bremer, il reparto arretrato ha mostrato lacune enormi, il cui esito è stato l’enorme mole di errori individuali pesanti e tanti, tanti punti lasciati per strada. E allora? 9 punti dalla prima posizione, con il sogno scudetto rimesso in tasca e da riguardare prossimamente, e 3 dalla quarta posizione, che rappresenta l’obiettivo ben più concreto della qualificazione in Champions League, vitale per i progetti futuri del club. Il tempo è dalla parte del tecnico ex Bologna, che ha ancora in mano il proprio destino, anche se il percorso a ostacoli alle porte potrebbe risultare fatale per la stagione bianconera (prossime sfide contro Torino, Atalanta, Milan e Napoli, in campionato, Club Brugge e Benfica, in Champions League). La società si guarda intorno, i nomi del mercato aumentano, così come i pensieri negativi della tifoseria, abituata a ben altri standard. Scomodando un grande grande scrittore con Johann Wolfgang von Goethe: “La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti”, e questi sono il perno su cui mettere in discussione un progetto duraturo, i cui frutti passano dal lavoro di concerto di dirigenza e allenatore. La necessità di svoltare è quanto mai inevitabile, soprattutto per allontanare l’ombra di un irrimediabile disastro (mancata qualificazione alla prossima Champions League e percorso negativo nelle altre competizioni). La società, tanto quanto Thiago Motta, deve rimboccarsi le maniche per trovare soluzioni concrete sul mercato. Il futuro della Juventus passa da gennaio.

 

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