Juventus, la morte di George Floyd, e il blackout dei giocatori

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ph: Papini/KeyPress

Anche i giocatori della Juve protestano per l’uccisione di Floyd

Era il 25 maggio, e il video scioccante della morte del 46enne, dopo che un poliziotto gli aveva tenuto il ginocchio premuto sul collo per 8 minuti a Minneapolis, è finito sul web; questo orribile avvenimento a fatto scatenare l’inferno, infatti migliaia di persone sono scese in strada, per protestare contro quella forma di razzismo nei confronti degli afroamericani che non è mai stato del tutto estirpato.

Foto pubblicate completamente nere

Il mondo dello sport e dello spettacolo si schiera contro il razzismo. E’ una protesta silenziosa, che vede coinvolte molte star della tv, della musica, del pugilato; ma anche il mondo calcistico che non è rimasto indifferente, come i giocatori bianconeri tra i quali Paulo Dybala, Aaron Ramsey, Blaise Matuidi e Matthijs de Ligt, che sui propri social postano alcune foto completamente nere.

Tra le diverse rimostranze quello che colpisce di più è stato il gesto dei calciatori del Liverpool, dove in una foto vi è rappresenta tutta la squadra schierata al centro del campo inginocchiata, un gesto di protesta che ha visto aderire anche molti poliziotti americani.

“I can’t breathe”

Infine per rimanere solidali a questa terribile tragedia ci sono state le parole: «I can’t breathe», «non riesco a respirare»,  pronunciate proprio da George Floyd, che sono diventate un vero e proprio slogan, stampate addirittura sulle mascherine di protezione.