Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto in Commissione Cultura parlando – tra le altre cose – del decreto legge sport e della Commissione per il controllo dei conti dei club professionistici. “La norma non è in linea con i principi dell’autonomia dello sport e inoltre viola anche i principi dell’economia di mercato – le parole riportate da gazzetta.it -. C’è lacuna nel decreto. La Covisoc ha due compiti: la prima è controllare che le società professionistiche abbiano i giusti requisiti economico-finanziari ai fini dell’iscrizione dei campionati. Mentre la seconda, di cui non abbiamo trovato traccia nel dl, è il controllo continuo durante la stagione dei pagamenti di emolumenti e contributi. I nostri controlli invece sono bimestrali. Questo è un controllo fondamentale e a fronte di questo sono stati irrorati 494 punti di penalizzazione alle società. Le nostre norme sono più stringenti di quelle del dl sport”.
Gravina: “Caso Plusvalenze? Giustizia sportiva più rapida e incisiva di quella ordinaria”
Spazio in Commissione cultura anche ad altri temi, come il caso plusvalenze. “La Juventus è stata condannata per una fattispecie e ha patteggiato per un’altra, come previsto anche dalla giustizia ordinaria. Il patteggiamento è previsto anche nel codice di giustizia sportiva. Per la prima fattispecie è stata condannata a 15 punti di penalizzazione, poi il Collegio (di garanzia, ndr) ha richiesto una rivisitazione. Per la seconda ha chiesto un patteggiamento. È un fatto normale. Che la giustizia (sportiva) abbia avuto un effetto più incisivo di quella ordinaria lo dimostra il fatto che ci sono indagini ancora in via di esplicazione da parte della magistratura ordinaria, mentre la giustizia sportiva ha già esaurito il suo percorso. Noi siamo incisivi, rapidi e ritengo obiettivi nell’applicazione delle nostre regole”.