Juventus fuori dalla lotta scudetto?
Se come disse un cantante qualche anno fa “18 anni sono pochi per promettersi il futuro”, 10 giornate non sono abbastanza per tracciare giudizi definitivi, ma, salvo miracoli che non si rintracciano dai tempi del “Poverello d’Assisi”, una certezza potrebbe essersi determinata in questi primi turni di campionato: la Juventus quest’anno non lotterà per il titolo.
Dopo una serie di vittorie “di corto muso” come ama dire il suo allenatore, Madama ha di nuovo rallentato il passo, prima pareggiando a fatica con l’Inter e poi naufragando clamorosamente nelle acque amiche dello Stadium contro il solido e sfrontato Sassuolo di mister Dionisi, uno che il futuro se lo sta costruendo con il proprio lavoro e promette di non lasciarselo sfuggire di mano.
Napoli e Milan a gonfie vele: sarà duello fino alla fine?
Di contro continua a navigare a vele spiegate la strana coppia formatasi nello scorso turno e composta da due outsiders della vigilia come il Milan di Pioli ed il Napoli di Spalletti, 9 vittorie ed un pareggio bastano e avanzano, spiegando più di qualsiasi discorso quale sia, fino a questo momento, lo straordinario andamento delle due compagini, così diverse e così simili tra loro. I rossoneri sono riusciti in due anni a ricostruire la squadra pur nell’ambito di un coscienzioso ed intelligente percorso si risanamento di bilancio, fidandosi ed affidandosi alla laboriosità di Pioli e puntando decisamente sui giovani, anche se gli uomini maggiormente sotto le luci dei riflettori rispondono ai nomi di Giroud ed Ibrahimovic, certamente non più ragazzotti alle prime armi…
Gli azzurri dal canto loro si sono ritagliati un ruolo di primissimo piano proprio nell’anno nel quale hanno cambiato di meno sul mercato, in nome di una politica di risparmio che ai più (noi compresi) sembrava l’ennesimo tentativo da parte di De Laurentiis di fare le nozze coi fichi secchi, anche se la rosa partenopea era ed è tutt’altro che povera, sia in termini di qualità sia per ciò che riguarda la quantità di alternative. Singolare a questo proposito la parabola si Zambo Anguissa, arrivato in fondo al mercato, come merce a saldo, senza un gran pedigree e diventato in poche giornate il perno centrale, l’anello di congiunzione, la pietra angolare dell’asse portante della formazione napoletana. Se a qualcuno con i capelli bianchi questa storia fa ricordare quella di un certo Francesco Romano, alzi la mano, e se è di fede partenopea faccia pure i debiti scongiuri…
Lazio e Roma sull’altalena di prestazioni e risultati
Le romane pur continuando ad alternare prestazioni inguardabili a grandi imprese, vittorie magari sofferte ma pesantissime a sconfitte e pareggi onorevoli farciti pure da recriminazioni e polemiche arbitrali, si mantengono comunque in linea di galleggiamento con le ambizioni di inizio stagione; la Roma dopo il pesante cappotto norvegese ha “stoppato” il Napoli per poi vincere in Sardegna ed ora aspetta il Milan, mentre la Lazio, ammazza grandi in casa, che si perde in un bicchier d’acqua lontano dall’Olimpico, è attesa dall’Atalanta che nel frattempo continua a perdere pezzi in difesa ma pare aver recuperato le sue migliori bocche da fuoco.
Sassuolo, Verona ed Empoli sopra le aspettative
Dietro, detto del Sassuolo, stanno facendo molto bene due formazioni allenate da uomini diversi tra loro per storia e carattere ma uniti dalla filosofia del lavoro e dalla determinazione: il Verona miracolato dal cambio Di Francesco – Tudor e l’Empoli del sempreverde Andreazzoli.
Nemmeno Mazzarri ha risollevato il Cagliari; Ballardini via dal Genoa?
Male, anzi malissimo il Cagliairi, che però ha almeno l’alibi dei tanti infortuni, ed il Genoa con Ballardini che pare avere il destino segnato. Spezia e Venezia invece si stanno battendo con forza e sprazzi di buon gioco. Da segnalare il gioiellino Aramu che gioca e segna con una regolarità non facilmente pronosticabile ad inizio torneo.