Juventus sola al comando. Motta inizia alla grande
Non accadeva da 14 anni che dopo due sole gare vi fosse una sola squadra al comando del campionato a punteggio pieno. Ma se in quella occasione, trattandosi del Chievo, era legittimo pensare ad un possibile fuoco di paglia, come infatti si dimostrò essere, stavolta in testa c’è la Juventus, e non è esattamente la stessa cosa. I bianconeri, che tra l’altro avranno presto altri rinforzi come Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, mostrano già una buona fluidità di gioco, aggrediscono l’avversario in possesso di palla con veemenza e decisione per poi ripartire con ficcanti azioni in velocità. Insomma sembra proprio l’alba di un nuovo e piacevolissimo giorno quello che appare in casa Motta. Vedremo se gli impegni più probanti, a partire da quello di domenica sera con la Roma, confermeranno le prime favorevoli impressioni…
Inzaghi torna alla vittoria anche senza Lautaro; Conte ritrova il sorriso e…Lukaku!
Il pareggio sofferto di Genova aveva lasciato un po’ di amaro in bocca nell’ambiente interista, ma la netta vittoria sul Lecce (unica squadra ancora ferma a quota zero), ha restituito il sorriso ad Inzaghi. Buono l’inserimento di Taremi mentre Calhanoglu conferma la sua infallibile mira dal dischetto. Vera sorpresa negativa della giornata d’esordio, il Napoli di Conte si è finalmente sbloccato surclassando nettamente un Bologna che Italiano non è ancora riuscito ad assemblare al meglio per rinverdire per quanto possibile i fasti dello scorso anno. Tra gli azzurri si sono rivisti al meglio Di Lorenzo e Kvaratskhelia, dati per partenti o perlomeno con forti “mal di pancia” fino a poche settimane fa, il che fa pensare che il tecnico salentino sia riuscito a ricompattare gruppo e ambiente e lascia presagire un futuro più roseo anche in considerazione dell’imminente arrivo di altri rinforzi tra i quali il tanto agognato Lukaku.
Ancora male Milan e Roma; cadono anche Atalanta e Lazio
Chi invece non ha ritrovato il sorriso è Fonseca, tecnico certo non accolto con entusiasmo dall’ambiente rossonero e ancora alla ricerca della quadratura del cerchio. Dopo aver rischiato la sconfitta già all’esordio casalingo col Toro, il Milan è caduto in quel di Parma e se il risultato fosse stato più largo non ci sarebbe stato da scandalizzarsi. Applausi a Pecchia che ha organizzato già al meglio la sua squadra, rodata nello scorso campionato ed esaltata dalle intuizioni e dalle finalizzazioni di Bernabè e Man. Anche la Roma, attesissima dopo la vicenda Dybala, toppa clamorosamente la prima partita all’Olimpico e viene superata nel gioco e nel punteggio dall’Empoli. L’argentino ha mostrato i suoi soliti ed estemporanei colpi ma non sono stati sufficienti per i tre punti; il gioco appare ancora farraginoso e con sbocchi tutt’altro che semplici da trovare. Se Atene piange, Sparta non ride: la Lazio, apparsa in ottime condizioni contro il Venezia (che comunque ha impattato a Firenze mostrandosi meno debole di quanto si potesse supporre e dedurre dopo la gara di domenica scorsa), ad Udine si è sciolta come neve al sole e quasi senza reagire ha subito una lezione quantomeno di mentalità e voglia di vincere da parte dei bianconeri guidati da un ritrovato Thauvin e dal lungagnone Lucca. Cade inaspettatamente pure l’Atalanta che noi stessi avevamo già indicato come iscritta alla lotta scudetto; nulla di compromesso per carità, ma la battuta d’arresto di Torino andrà analizzata in maniera molto profonda per capire dove e come si sono commessi gli errori e Gasperini dovrà farlo velocemente perché già nel prossimo turno lo scontro con l’Inter potrebbe risultare molto importante, se non decisivo, per comprendere le reali possibilità dei nerazzurri di Bergamo.