Juventus: crolla la Fortezza Bastiani, non ci sono Tartari da attendere, la notte è arrivata

La notte nera dei bianconeri. L'illusione delle tre vittorie consecutive in campionato e la fine del sogno europeo.

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LA DELUSIONE DELLA JUVENTUS A FINE GARA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, l’illusione e il tempo che vola

Lo specchio della stagione della Juventus sta nei novanta minuti di Eindhoven. La serata nefasta dei bianconeri di Thiago Motta, che getta al vento il primo obiettivo minimo prefissato ad inizio stagione (gli ottavi di finale), mette a nudo tutte le labili cuciture e le fragilità di una squadra debole mentalmente, che mai riesce a imporsi davvero e che si spoglia del titolo di nobile – quasi decaduta, neanche troppo tempo fa – di fronte ai momenti cruciali della stagione. Il secondo tempo olandese mostra la mancanza di convinzione dei propri mezzi e una rosa ancora in balia delle difficoltà di inizio stagione: c’è una Juventus che non attacca, non spinge, non si motiva, e che lascia spazio agli altri, come spesso accaduto, anche dinanzi ad avversarie di casta inferiore.

D’altronde, come già affermato da una voce autorevole della recente storia bianconera, la distorsione della realtà data dei nove scudetti vinti consecutivamente ha creato, ancora una volta, la falsa idea che possa ripetersi quanto accaduto. E allora via un pragmatico, che dell’attesa ne ha fatto una mantra, e dentro un illusionista, qualcuno che anteponga l’estetica del bel gioco davanti a tutto il resto, come già accaduto qualche anno prima (con le giuste differenze di risultati e di qualità della squadra a disposizione). Tuttavia, il bello ha bisogno di tempo e allora si entra nella forte morsa dell’aspettativa alta nel lungo periodo. L’attesa della “vera”, se di verità si voglia e possa parlare, Juventus di Thiago Motta è la medesima percepita da Giovanni Drogo nel celebre romanzo Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Gli addetti ai lavori attendono, nella speranza che accada qualcosa, esattamente come i giocatori in campo nei tempi supplementari contro il PSV. Tuttavia, questa sospensione continua lascia appesi al filo del niente: senza i Tartari da fronteggiare non si diventerà mai degli eroi, e se questi mai arriveranno, allora, non resterà che fare i conti con il tempo che passa e con nulla che accade. Tutti procrastinano finché non sopraggiungono le belle illusioni, con una campagna acquisti tesa a risolvere le gracili manovre offensive e le tenui mura difensivi, l’idea di aver trovato la spada nella roccia nei piedi di Kolo Muani, di aver alzato nuovamente le barricate, abbassate con l’infortunio di Bremer, e l’essere tornati al livello sperato in avvio. E alla fine un uomo passa dalla Fortezza Bastiani e arriva la vittoria contro la rivale di sempre, con un filotto di tre vittorie, a tirare il coniglio dal cilindro, con una nuova illusione. E poi? La cruda realtà, non solo il tempo che passa, ma anche gli obiettivi che vengono meno. Ci sarà altro da attendere?