Giorgio Chiellini si racconta “So Foot”
Il capitano della Juventus, Giorgio Chiellini, si racconta in una lunga intervista a So Foot, giornale francese. Racconta di amici&nemici sul campo, di cosa lo entusiasma nel suo ruolo di difensore, ma soprattutto parla del suo futuro.
Chiellini, il suo ruolo di difensore
Il capitano bianconero è un difensore, al giornale francese spiega perché ama il suo ruolo: “Mi fa molto piacere vincere un duello. Quando riesco a bloccare un tiro pericoloso o salvare un gol, ho una scarica di adrenalina. È una gioia diversa dal segnare, non è paragonabile, ma quei salvataggi in partite importanti, li ho ancora dentro di me. Ad esempio, il mio gol segnato contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League mi ha dato molta meno soddisfazione di aver impedito a Harry Kane di segnare all’89° minuto. Questa partita contro il Tottenham è stata molto combattuta. Dopo c’è stato anche l’abbraccio con Gigi Buffon e Barzagli, un momento forte”.
Confronto con altri difensori
Chiellini si confronta ai grandi del calcio che giocano nel stesso ruolo, ci tieni a precisare una sua particolare dote: “Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori “normali” come me o Barzagli. Attenzione, Andrea è stato un gradissimo difensore, ma noi non abbiamo le qualità da fuoriclasse di Sergio Ramos o Virgil van Dijk. Ho una sorta di sdoppiamento della personalità: sono piuttosto timido e riservato, ma in campo sono capace di tutto pur di vincere“.
Chiellini, passato e futuro
Il capitano parla del suo passato e del futuro che lo aspetta, avendo compiuto 36 anni, non ha ancora molto tempo a disposizione sul rettangolo di gioco: “Avevo 16 anni, giocavo in serie C nel Livorno. L’Arsenal mi offrì 200 milioni di lire a stagione. Sono stato un folle a declinare quella proposta. Non mi sentivo pronto nemmeno quando mi chiesero di firmare per l’Inter. Non volevo andare da nessuna parte né tradire Livorno” . Sul ritiro invece il difensore ha dichiarato: “Ritirarmi in uno stadio vuoto? Senza tifosi non è calcio, mancano le emozioni. Ma è sempre meglio che niente. Purtroppo bisogna adattarsi. Cinque anni fa dissi al presidente Agnelli che speravo di giocare ogni settimana contro Barça, Real, Psg, Bayern… Per un calciatore di alto livello è il massimo. Spero di vedere dei cambiamenti importanti. Con, forse, un nuovo format della Champions. Bisogna migliorare il prodotto-calcio. Con il Covid, siamo in una impasse pericolosa, la crescita ha lasciato posto all’incertezza”.
Chiellini e il rapporto con Ibrahimovic
Quest’anno una delle personalità più temute e chiacchierate della Serie A, soprattutto per forza, risultati e determinazione, è quella di Zlatan Ibrahimovic. Chiellini ha giocato con lo svedese e ha commentato così il rapporto con l’attaccante rossonero: “Il mio migliore nemico. Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. Eravamo compagni di squadra, nella mia prima stagione alla Juve. Mai avuto paura di affrontarlo, mai fatto un passo indietro di fronte a lui. Aveva già una forza fisica fuori dal comune. Dopodiché è diventato il “nemico assoluto”, quando è passato all’Inter, poi semplice “avversario” al Milan o in Nazionale. Il migliore nemico della mia carriera è Ibrahimovic, senza dubbio””