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Juventus, Benedikt Höwedes nel segno di…

Benedikt Höwedes, nel nome di Kohler

Quando la Juventus pesca in Germania, pesca sempre alla grande: nel biennio 1990-1992 Thomas Hässler, Stefan Reuter, Jürgen Kohler ed Andreas Möller, due anni fa Sami Khedira e ora Benedikt Höwedes. Solo campioni del Mondo, per non parlare anche di Helmut Haller, bronzo nel 1970 e bianconero tra il 1968 ed il 1973. Ma se Reuter è stato meno di una meteora e gli altri, come l’attuale numero 6, erano centrocampisti, l’arrivo del capitano dello Shalke 04 fa ben sperare, sopratutto se paragonato al baffuto Kohler che nelle sue quattro stagioni a Torino ha fatto molto bene, lasciando un bel ricordo tra i tifosi. E a distanza di 26 anni la squadra bianconera ci ha riprovato, portando sotto la Mole un altro difensore centrale tedesco campione del Mondo, in nono giocatore teutonico della Vecchia Signora.

L’arrivo di Höwedes è stato un fulmine a ciel sereno, visto che fino a ieri nessuno aveva mai avuto traccia dell’interessamento juventino verso il capitano del club di Gelsenkirchen. Era scontato che prima del 31 agosto i campioni d’Italia sarebbero intervenuti sul mercato per cercare un giocatore se non alla pari, che si avvicinasse il più possibile alle caratteristiche di Leonardo Bonucci ed il profilo del difensore di Haltern am See, leader della squadra decima classificata nella scorsa Bundesliga, è quello perfetto. Benedikt Höwedes piaceva anche a Spartak Mosca, Liverpool e Inter, ma sulla sua scelta ha pesato il fatto che la Juventus disputerà la Champions League (dove cercherà di vincerla, finalmente) e cercherà di diventare eptacampione d’Italia. Anche i campioni di Russia e la squadra di Klopp disputeranno la Champions (e saranno nello stesso girone, l’E), ma il fatto che la squadra di Allegri abbia giocato due delle ultime tre finali ha pesato forse maggiormente.

Chi è Benedikt Höwedes? Parliamo di uno dei cinque migliori difensori centrali in circolazione (insieme a Bonucci, Ramos, Thiago Silva ed il connazionale Mats Hummels) ed il suo apporto alla difesa a 4 juventina potrebbe farle fare il salto di qualità definitivo in Europa. Non sarà Bonucci, ma le garanzie che da l’ex bandiera dello Shalke sono ottime.

Höwedes fa rima con ruvidezza e duttilità. Ed è la storia del giocatore a dirlo: centralone 187×82, con Hummels ha formato la tosta coppia difensiva della Germania campione del Mondo in Brasile ed è una certezza in mezzo alla difesa, come ai “lati”: il fatto di essere un difensore tanto quanto un terzino ha fatto drizzare le orecchie alla dirigenza juventina. Il campionato è in attesa della seconda giornata (su trentotto), la Champions si prospetta impegnativa e si vorrà puntare al quarto double consecutivo nazionale: ecco che Höwedes fa al caso della Juventus.

Lo Shalke 04 in questa sessione estiva si è indebolito (oltre a Höwedes, via dalla Veltins-Arena anche Klaas-Jan Huntelaar, Dennis Aogo, il talentuoso Sead Kolašinac mentre sono tornati alla “base” Holger Badstuber e Yevhen Konoplyanka) e sono un ricordo gli anni in cui la squadra biancoblu dava grattacapi a Bayer e Borussia Dortmund. E anche questo ha contribuito a dire auf wiedersehen alla squadra che lo ha visto nascere come calciatore e che lo aveva visto diventare capitano.

Si aggiunga che Howedes è uno che segna: 23 gol totali nello Shalke (in 335 presenze totali), due con la Mannschaft. Ed è con la Nazionale che si è consacrato all’attenzione del grande pubblico e il Mondiale brasiliano è stato il suo biglietto da visita: centrale sinistro, terzino sinistro e voglia di fare gol. Ed il palo colpito di testa durante la finale del Maraçana contro l’Argentina, sul finire del primo tempo, forse trema ancora adesso.

Höwedes è un centralone “alla tedesca” insomma: preciso, forte, falloso quanto basta, (quasi) invalicabile e pronto a nuove sfide.

Se con la Juventus Jurgen Kohler non è riuscito a vincere la Champions League (vincendola contro i bianconeri il 28 maggio 1997 quando militava nel Borussia Dortmund insieme a Reuter e Möller), con Benedikt Höwedes la Vecchia Signora proverà ad arrivare a Kiev ed alzare al cielo ucraino quella coppa che pare inarrivabile per la squadra torinese.

Benedikt Höwedes, nel nome di Kohler. Ma (sperano i tifosi bianconeri) campione d’Europa.

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