Juventus, Allegri: “Gioca Gatti, Locatelli capitano. Su Del Piero…”

Allegri
MASSIMILIANO ALLEGRI INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Cagliari. La gara è valevole per la dodicesima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 18 all’Allianz Stadium di Torino.

Allegri: “Gioca Gatti”

Quanto è importante la partita di domani dal punto di vista mentale?
“È importante sotto tutti i punti di vista, per la classifica e per chiudere questo ciclo prima della sosta che è sempre difficile. I punti di domani servono perlomeno per mantenere i punti di vantaggio sulla quinta”.

Chi sarà il capitano domani? Chi sono i giovani che vede più leader nella Juve del futuro?
“I più leader li vedremo col tempo. Il capitano sarà Locatelli, fresco di rinnovo quindi gli diamo un bel premio”.

Chi gioca in porta?
“Gioca Szczesny, quest’anno purtroppo non giocando le coppe abbiamo delle partite in meno e più tempo di recupero e per Perin, che è diventato un portiere di alto livello, sarà un anno più difficile perché giocherà un po’ meno. Per questo tutti dobbiamo lavorare affinché la Juve possa giocare in Champions l’anno prossimo”.

Gioca Gatti domani che è diffidato?
“Domani partirà Gatti, non possiamo fare calcoli. Domani è la partita più importante. Il Cagliari viene da tre vittorie di seguito ed è molto pericoloso, Ranieri in panchina non ti dà vantaggi e non è poco. Ha giocatori davanti che hanno velocità e tecnica, più Petagna e Pavoletti che danno fisicità. Domani sarà difficile, bisognerà avere molta pazienza. Bisognerà fare una partita di tecnica e soprattutto non perdere la cosa più importante che è la compattezza di squadra. L’errore dietro l’angolo è quello di voler strafare. Domani non c’è da strafare ma fare la normalità ossia avere davanti l’idea che quando finisce la partita serve portare a casa i tre punti”.

Quanto è difficile pensare al Cagliari vista la successiva con l’Inter?
“La partita col Cagliari è difficile, non tanto perché abbiamo l’Inter perché prima c’è la sosta. Abbiamo un periodo di risultati importanti e questo può abbassare l’attenzione e l’energia. Ho già detto ai ragazzi che è una partita importante che va affrontata con serenità, umiltà e rispetto, senza pensare a ciò che sarà tra 15 giorni. Importante è la partita di domani altrimenti buttiamo quanto fatto nelle ultime partite”.

Qual è il segreto dei pochi gol subiti? Ha garanzie necessarie da qui a gennaio per il mercato in mezzo al campo?
“Il calcio non è una scienza esatta, ogni anno è diverso dall’altro. Io vedo che è un gruppo di ragazzi straordinari, l’obiettivo è a fine stagione e bisogna continuare a lavorare col profilo basso sapendo di far forza sui nostri limiti. Dopo la sosta rientreranno Alex Sandro e Weah, non credo Danilo. Del mercato con la società non abbiamo parlato, siamo un gruppo coeso, stiamo lavorando per diventare ancora più forti e la forza di questo gruppo sono quelli che non giocano, che trovano meno spazio, che tengono l’intensità molto alta in allenamento. Su questo dobbiamo concentrarci, in futuro non si sa cosa succede. Dobbiamo avere equilibrio e rispetto del Cagliari”.

Prendendo spunto dal Milan con Ibrahimovic, come prenderebbe un ingresso in società di un ex giocatore come Del Piero?
“Sono decisioni della società, non riguardano me. Penso ai giocatori, allo staff, a quelli che lavorano alla Continassa. Delle decisioni societarie altre persone decideranno per il bene della società”.

Domani Chiesa e Vlahovic insieme e chi gioca al posto di Rabiot?
“Abbiamo Locatelli, McKennie, Miretti, Nicolussi e Nonge che è cresciuto molto nell’ultima settimana. Davanti stanno tutti bene, non è facile. Il fatto che chi gioca e poi chi entra dà il suo contributo è un fattore importante come successo a Firenze. Lo dico sempre bisogna mettere da parte gli obiettivi personali e mettersi al servizio della squadra”.

Cambiaso e Iling possono giocare in mezzo? Quanto è cambiato l’Allegri allenatore del Cagliari di quindici anni fa?
“Sono sicuramente cambiato, ho avuto la fortuna di allenare un Cagliari con giocatori molto bravi, ci siamo divertiti molto. Ho fatto dei salti in avanti allenando 4 anni il Milan, questo è l’ottavo alla Juventus. Normale che uno cresce e cerca di migliorare, credo che in vent’anni di carriera non c’è mai stato un anno uguale all’altro dal punto di vista del gioco. Ho ricordi straordinari a Cagliari, ho degli amici e fra giocatore e allenatore sono stati cinque anni bellissimi. Cambiaso e Iling? Domani mancando Weah e Rabiot potrei mettere McKennie in mezzo. O magari cambio sistema di gioco, vediamo”.

Qual è la situazione di Danilo? E poi l’Italia sta vivendo un bel momento in Europa: un suo giudizio.
“Non so cosa sia successo in Europa. In Italia si tende a sminuire il valore che abbiamo, le squadre italiane hanno sempre fatto bene in Europa, poi può andare meglio o peggio in alcuni anni. Le italiane in questo momento stanno facendo bene e sono molto contento. Ecco perché dobbiamo avere l’obiettivo di rientrare in Champions che è uno stimolo in più e una vetrina importante a 360 gradi per società, giocatori, allenatore. Con Danilo bisogna stare molto attenti, quello che ha avuto è stata una cosa non grossa ma profonda. Facciamo un passo alla volta, se dovesse tornare per l’Inter tanto meglio ma se dovesse esserci qualche rischio preferisco posticipare il rientro”.