I conti, alla fine, si devono fare con Lei. Lei, con la “L” maiuscola come la “S” di Signora. La Vecchia Signora, che tuttavia non passa mai di moda e riesce sempre e comunque a rimanere in pista. Rughe e acciacchi, ogni tanto, si fanno sentire e la prima fetta di campionato ha visto una Signora un po’ giù di corda, ma il dna nobile le ha permesso di recuperare tutto il suo fascino in un mese o poco più. Con sei vittorie consecutive, la Juventus è tornata prepotentemente a guardare in alto, con una classifica che a metà dicembre la ricolloca di giustezza tra le pretendenti al titolo.
E’ una Juventus forte della sua tradizione e contemporaneamente orgogliosa di quei cambiamenti che fino a poche settimane fa sembravano averla penalizzata. Dybala è passato da talentino promettente ma strapagato a vero e proprio colpaccio di mercato, Alex Sandro quando entra fa sempre capire che la Juve su di lui potrebbe averci visto giustissimo. Buffon, da grande vecchio, è il simbolo di quello spirito con cui i bianconeri hanno saputo rimanere a galla in una situazione in cui tante altre squadre sarebbero affondate. Sei punti più in là, l’Inter osserva attentamente l’avanzata sicura della Signora e in cuor suo Mancini – che proprio con la Signora ha sempre battibeccato da giocatore e da allenatore – sa bene che anche quest’anno per realizzare sogni sarà necessario fare i conti con la Juventus.
In mezzo ci sono Fiorentina e Napoli: se i Viola nell’ultimo periodo hanno rallentato ed escono dallo Juventus Stadium abbastanza ridimensionati, il Napoli sembra dover ancora trovare quella mentalità quadrata da grande squadra necessaria per arrivare primi al traguardo dopo una lunga corsa. Ben inteso, Higuain e compagni al traguardo ci arriveranno con il coltello tra i denti, così come la Roma di Garcia è tutt’altro che fuori dai giochi e può tranquillamente tornare a sognare se metterà la testa a posto. Ma la notizia, oggi, è il rinnovato Derby d’Italia tra un’Inter sorprendentemente prima e una Juve sorprendentemente ancora in corsa. La certezza è che questo campionato non ha e probabilmente non avrà padroni, come avvenuto per esempio negli ultimi quattro anni con la Juve di Conte e Allegri.
La caratteristica che accomuna Inter e Juventus – almeno la Juventus dell’ultimo mese – è la compattezza: nerazzurri e bianconeri sono forse meno belli e scoppiettanti di Napoli e Roma, ma probabilmente più solidi. Se poi la Juventus ha qualcosa in più come organico, v’è da dire che l’Inter non ha distrazioni europee e alla lunga il potersi concentrare solo sul campionato potrebbe essere un grosso vantaggio. Il poker a Udine e il tris contro la Fiorentina solo segnali, squilli di tromba, messaggi che il campionato registra e trascrive ben chiari. Il Derby d’Italia, anche quest’anno, sarà un duello da seguire con grande attenzione.