È una stagione inimmaginabile quella che sta vivendo la Juventus, che qualche mese fa poteva solo sperare di avere già in tasca il quarto scudetto di fila, ma mai poteva sognare di potersi giocare in una partita secca la conquista di Coppa Italia e Champions League. Soprattutto in Europa, la squadra bianconera ha subito una crescita esorbitante, passando dalle prestazioni deludenti degli anni passati, culminate una stagione fa con l’uscita ai gironi e la “retrocessione” in Europa League, al raggiungimento insperato della finale.
Il cammino bianconero in Champions League è stato un graduale percorso di crescita, passato dalle dolorose sconfitte ai gironi con Atletico e Olympiacos alla prova perfetta contro al Borussia, fino ad arrivare alla consacrazione della semifinale, dove Morata e compagni sono riusciti a superare gli attuali detentori della Coppa.
Come aveva predetto Gigi Buffon, ricordando il cammino azzurro in Germania, “per arrivare a Berlino bisogna passare da Dortmund” e ora la capitale tedesca è pronta a riaccogliere quei campioni che nove anni fa hanno alzato la Coppa del Mondo al cielo. Nella Juve di oggi, ci sono tre di quei campioni del Mondo: Pirlo, Buffon e Barzagli; loro, più di tutti, sanno come ribaltare un pronostico, come mettere il cuore prima della tecnica, così da superare anche gli avversari dati per favoriti. Anche se quegli avversari hanno la maglia blaugrana del Barcellona e giocano un calcio che nessuno pare in grado di fermare, neanche il loro ex mentore Guardiola. Eppure se c’è qualcuno che qualche annetto fa, quel Barça fenomenale è riuscito a incartarlo è Max Allegri, che nel 2013 quando sedeva sulla panchina del Milan, batté i catalani per 2-0.
Quindi, nonostante il trio azulgrana composto da Messi, Suarez e Neymar faccia letteralmente paura, qualche speranza resta viva. Allegri, inoltre, avrà la possibilità di preparare con estrema calma e nei minimi dettagli la finale di Berlino: da qui al 6 giugno, per la Juve ci sarà un solo impegno importante, la finale di Coppa Italia, anticipata al 20 maggio. In mezzo, anche le ultime tre partite di campionato, che verranno utilizzato soprattutto per dar sfogo a chi ha giocato meno.
Domani, ancora in estasi per la fortunata trasferta in terra spagnola, la Juve arriverà a Milano per affrontare l’Inter, ma nonostante si tratti del “Derby d’Italia”, in campo scenderanno le riserve, da Ogbonna a Padoin, da Sturaro a Matri; bisogna far rifiatare i migliori, ancora stremati dopo la battaglia del Bernabeu. Lo stesso undici visto a Madrid, poi, si rivedrà in campo mercoledì contro la Lazio, nella finale di Coppa Italia, con l’obiettivo di riportare a Torino un trofeo che manca da vent’anni e muovere, così, un altro decisivo passo verso la storia.