2 a 0 contro il Porto e qualificazione ipotecata
Si può che dire che l’abbia vinta soprattutto lui. Che ha mostrato coraggio nel fare certe scelte. Che sa toccare le corde giuste a chi spesso ha masticato amaro. E che è consapevole che le sue squadre, in questo periodo, iniziano a forzare il ritmo, rendendolo quasi proibitivo per la concorrenza. Allegri sbanca Oporto grazie ad una Juve sempre più onnivora, nel senso che la sua fame vuole che venga placata anche sui deschi d’oltrefrontiera.
Bonucci, a bordocampo, ammira per 90 minuti una squadra che ha lavorato ai fianchi un Porto ben messo in campo, ordinato, compatto e tecnicamente tutt’altro che sprovveduto, anche se in inferiorità numerica per più di un’ora.
Nella prima frazione, i padroni di casa partono bene, giocando a buoni ritmi e mettendo la Juve in difficoltà, soprattutto con Brahimi. Ma sul settore di destra i bianconeri spostano il fulcro del loro gioco, martellando il povero Telles, che nell’arco di un minuto riceve i due gialli che lo costringono alla doccia anticipata dopo appena 26 minuti. A questo punto l’inerzia del match cambia radicalmente, e la Juve inizia ad alzare il livello della sua pressione, grazie alla regia di un Pjanic semplicemente sontuoso. Allo scadere, Dybala fa venire i capelli bianchi al pubblico lusitano, colpendo il palo col suo magico sinistro.
Nella ripresa gli ospiti mantengono l’iniziativa, facendo circolare il pallone ma trovando difficoltà ad entrare in area di rigore. Marcano e Felipe giocano un’ottima gara, ben supportati da Maxi Pereira e da Layùn. Con questo il Porto non rinuncia a giocare, tentando in contropiede di sorprendere la Juve, nonostante faccia a meno del promettente Silva, uscito alla mezz’ora. Poi, a metà ripresa, entra Pjaca al posto di Cuadrado, e il croato ci mette appena cinque minuti per mettere la sua firma in questa partita, approfittando di uno svarione proprio di Layùn per fulminare Casillas con un detsro secco. E’ un gol pesantissimo, che di fatto inchioda i portoghesi. Entra a questo punto anche Dani Alves al posto dell’ottimo Lichtsteiner, e dopo appena un minuto mette la ceralacca sul match (e forse anche sulla qualificazione…) con una bella conclusione di controbalzo di sinistro. La pratica Porto è archiviata, per una Juve che ha dimostrato ulteriormente di avere tutti i requisiti per poter ambire al titolo europeo per club. E uno di questo deve essere per forza la compattezza dello spogliatoio.
TABELLINO
MARCATORI – 72′ Pjaca, 74′ Dani Alves
PORTO – Casillas; M. Pereira, Marcano, Felipe, Telles; Herrera, Neves (61′ Corona), D. Pereira, Brahimi (73′ Jota); Silva (30′ Layùn), Tiquinho.
All. Espirito Santo.
JUVENTUS – Buffon; Lichtsteiner (73′ Dani Alves), Barzagli, Chiellini, A. Sandro; Pjanic, Khedira; Cuadrado (67′ Pjaca), Dybala (86′ Marchiso), Mandzukic; Higuain. All. Allegri.
ARBITRO – Felix Brych
NOTE – al 26′ espluso Telles (P) per somma di ammonizioni