Ci sono giorni che non si possono ignorare. Date, partite ed avvenimenti che nessuno potrà mai cancellare. Pagine e pagine di storia, documentazioni rispolverate a tratti commoventi. L’emozionante debutto italiano di coach Julio Velasco, 38 anni fa a Catania (15 ottobre 1983), arrivato in Italia dall’Argentina, pescato dall’attuale Direttore Generale della Lube Civitanova Beppe Cormio. Quella della Tre Valli Volley è un’avventura bellissima da raccontare, che ancora oggi riesce a regalare emozioni e adrenalina allo stato puro. Momenti indelebili, episodi incredibili specie per coloro che hanno vissuto quei tempi da veri protagonisti. E allora ripercorriamo insieme alcuni attimi salienti del lontano 1983, quando il volley targato Tre Valli Jesi, ovvero quello griffato Julio Velasco, divenne protagonista del volley di serie A2 per la prima volta nella sua storia.
A furor di popolo martedì 4 ottobre 1983, alle ore 18 presso la residenza municipale di Jesi, nelle Marche, l’amministrazione comunale ricevette le squadre di pallavolo Tre Valli Volley Jesi, che vinse nella stagione precedente il campionato di serie B, e la Vasas Budapest, tra le migliori formazioni d’Ungheria. Alle ore 21 dello stesso giorno le due squadre disputarono alla Carbonari un’interessante amichevole (vinta 3-2 dagli Jesini con buone performance di Sasso e del convincente Squartini) che fece seguito allo spettacolare torneo di Terni con Città di Castello, Chieti e Terni e al Trofeo Lombardi di Castelferretti disputato con Vianello Pescara, Rimini e Sabini. Di certo a portare buoni frutti dal punto di vista fisico e tecnico c’erano l’attrezzatissima palestra Body Line, in cui coach Julio Velasco portava i suoi tre volte alla settimana, e il calorosissimo parquet della Palestra Carbonari, considerato un osso duro per tutti. “Sono venuto qui per fare grandi cose – affermò coach Julio Velasco, arrivato in Italia dall’Argentina, nelle prime interviste rilasciate che ancora oggi custodiamo gelosamente – Per questo motivo sto svolgendo una preparazione fisica molto impegnativa e credo che per il debutto in campionato del 15 ottobre a Catania saremo in perfetta forma. L’unica incognita potrà nascere dall’inesperienza di alcuni giovani, ma in linea di massima sono fiducioso anche per i più piccoli, come ad esempio Petrelli, che sta rispondendo nel modo giusto alle mie sollecitazioni”.
Indubbiamente coach Velasco aveva rivoluzionato in lungo e in largo i metodi di allenamento, un po’ a ritmo di tango, andando oltre la solita razione di esercizi ginnici alternati al lavoro con la palla per il perfezionamento della tecnica individuale. Velasco diventerà negli anni successivi anche manager nel pianeta calcio con l’Inter di Moratti e la Lazio di Cragnotti. Spettatore costante e motivatore aggiunto delle varie sessioni di allenamento lo staff dirigenziale della Tre Valli, non solo il grande Beppe Cormio e l’indimenticabile patron Sandrino Casoni bensì il ragionier Conti, Cesare Guidi e l’intero staff tecnico guidato da Julio Velasco e dal suo vice Alberto Santoni.
L’attesa e la trepidazione crescevano giorno dopo giorno: era sempre più vicino l’esordio da matricola nel campionato di serie A2, in programma il 15 ottobre 1983 a Catania contro una squadra scudettata. I siciliani infatti si fregiarono del titolo di campione d’Italia al termine del campionato 1977-78. Nell’ultimo allenamento prima di volare in Sicilia, coach Julio Velasco aveva insistito sugli schemi offensivi con i sei uomini scelti come titolari ovvero Giannini, Kantor, Esposto, Petrelli, Wagenpfiel e Fanesi. Quest’ultimo era pronto ad esordire nel ruolo di capitano vista l’assenza forzata di Pozzi. Il piano tattico di Velasco si rivelò vincente e la Tre Valli ottenne una meritata vittoria in uno dei campi più ostici del campionato al termine di tre parziali strepitosi: 10-15, 7-15 e 11-15. “Meno banca Alberto e più pallavolo, e faremo grandi cose insieme”, esclamò Velasco al suo cicerone Alberto Santoni, vice-coach del Latte Tre Valli come raccontato dal giornalista di Jesi Daniele Bartocci, laureato Univpm, nel suo libro “Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci”, contenente anche un saggio scritto dal giornalista su Velasco, che ha ricevuto vari premi tra cui il premio giornalismo sportivo Giovanni Arpino InediTo. Una perfetta sintonia di squadra e tantissime ottime individualità, apprezzate anche dal pubblico locale che applaudì (con grande fair-play) a fine partita la prova gagliarda del team jesino composto nella magica serata siciliana da Martelli, Giannini, Scortichini, Fanesi, Kantor, Pigliapoco, Quartini, Petrelli, Wagenpfeil e Sasso. Il rotondo 3-0 finale esaltò la prova sensazionale di Fanesi e compagni che non accusarono affatto l’emozione dell’esordio. Anche i più giovani, che provavano per la prima volta l’ebbrezza della serie A, si comportarono come da veri veterani nel parquet siciliano.
Il diciottenne Liano Petrelli disputò l’intero incontro, Corrado Squartini e Paolo Pigliapoco subentrarono molto bene in alcuni momenti cruciali della partita. Andrea Sasso, anch’egli diciottenne, che un anno prima giocava in serie C1, si tramutò in inaspettato protagonista del terzo set, quello decisivo. Arrivarono i complimenti di Julio Velasco il cui futuro nel pianeta sportivo internazionale sarà sempre più importante, arrivando negli anni ad essere considerato il Re Mida mondiale del volley. Insomma, quella dei Velasco-boys a Catania fu una splendida vittoria che fece ben sperare in vista dell’esordio casalingo del sabato successivo contro l’Accademia Roma. La Tre Valli terminò al secondo posto un campionato a tratti disputato da capolista, sfiorando la promozione da matricola della serie A2. Come dire, sognare non nuoce, provare non costa nulla. Chapeau Julio Velasco, il Re Mida del volley internazionale…