Vincenzo Italiano vuole ripercorrere lo stesso percorso dello scorso anno in Conference League anche se sa che sarà molto difficile.
Italiano: “Attenzione al Genk. Su Beltran..”
Che avversario sarà il Genk? “Ho visto che ce ne sono tantissime di livello molto alto. Accettiamo questo sorteggio, le avversarie vanno sfidate con la massima attenzione. Lo scorso anno in alcune gare abbiamo sofferto e non per sottovalutazione ma perché non conoscevamo fino in fondo. Dobbiamo approcciare nella maniera corretta e fare subito punti: lo scorso anno per la differenza reti abbiamo dovuto fare il playoff. Cominciamo domani, contro una squadra molto temibile”.
Chi gioca in porta? Che strategie avete seguito nel mercato per il ruolo? “L’anno scorso facevamo questo giochino che il portiere lo dicevamo. Quest’anno cambiamo, dato che abbiamo perso la finale. Siamo indecisi, abbiamo un nuovo preparatore dei portieri e non sappiamo se far giocare uno in campionato e l’altro in coppa. Domani vediamo. Christensen è un ragazzo giovane, di grande prospettiva. Arriva da metodi e filosofie diversi da quanto chiediamo, ma ha voglia di mettersi in mostra”.
Perché Nzola non sembra ancora lui, sente la pressione del salto? Per lei Beltran è solo un centravanti? “Penso che Nzola debba stare tranquillo. Deve mettere in mostra le sue qualità, che sono l’attaccare la profondità con costanza, far giocare bene la squadra proteggendo palla e cercando di essere boa offensiva. Chiaro, sono attaccanti e vivono per il gol: non avendolo trovato possono soffrire, ma siamo all’inizio. Sono convinto che i gol arriveranno per entrambi: Nzola ha tutta la nostra stima e fiducia. Beltran ha caratteristiche molto diverse dalle sue, è rapido e forse tecnicamente nello stretto è più abile. Noi sul ruolo di trequartista o seconda punta stiamo mettendo un centrocampista come Bonaventura: deve sì riempire l’area e dare soluzioni offensive, ma soprattutto lavorare concretamente in fase di riconquista della palla. E credo che continueremo su questa strada. Ci saranno momenti in cui useremo certe strategie, ma ad oggi questo centrocampista offensivo ci dà equilibrio e permette di esprimerci bene”.
Quanto è stata importante la scorsa annata per prendere le misure? “I debuttanti ci sono anche quest’anno, per tanti sarà la prima esperienza europea e di partite ogni tre giorni. Bisogna abituarsi, prendere il ritmo e capire bene i possibili tempi di recupero. Bello però essere in Europa, l’abbiamo voluto fortemente anche quest’anno e vogliamo ben figurare. Lo scorso di errori ne abbiam fatti, tanti, però avevamo sempre avuto la forza di reagire e siamo arrivati addirittura in finale. Lì potevamo essere molto più attenti, avevamo fatto una grande partita e pochissimi errori non ci hanno permesso di gioire. Il cammino però è stato entusiasmante, andare avanti è un nostro obiettivo anche in questo anno. Vogliamo vincere tante partite, iniziando dal girone. Mi auguro che qualcosa ci sia rimasto”.
Mister Vrancken ha parlato molto positivamente del gioco della Fiorentina.
“Anche loro, soprattutto senza palla, sono molto aggressivi e ti vengono a prendere alto. Non hanno paura di concedere la profondità e in avanti hanno grandissima velocità e cercano il palleggio. In casa il calore del loro pubblico li spinge e li fa andare forte, dobbiamo aspettarci questo. Sono molto pericolosi”.
Cosa cambierà domani?
“Sono dinamiche che arrivano in maniera naturale. Non pensavamo di non avere a disposizione Bonaventura, facciamo a meno di un giocatore importante. E c’è chi è reduce da qualche contusione e non sta smaltendo al 100%. Faremo certe valutazioni all’ultimo minuto, anche considerando la partita di campionato che avremo dopo. Ogni tanto sei costretto a mescolare le carte e dare spazio a tanti giocatori per fare le prestazioni. Domani dovremo essere tutti al top, con tutti gli effettivi. Quando non si è tutti al massimo si rischiano brutte figure”.
Infantino può rispondere al suo identikit di trequartista? “Può giostrare in quella zona di campo. Penso che sia lì dove può esprimersi nel miglior modo, la trequarti gli piace. Ha un mancino educatissimo e dinamismo, forza nelle gambe…”.
Kayode come sta? Che progetto ha su di lui? “Ha esordito benissimo a Marassi, poi si è fermato per qualche giorno ed è rientrato. È in competizione con Dodo e se la giocherà, è un ragazzo giovane che ha un grande futuro secondo me, ma è al primo anno in pianta stabile tra i grandi”.
Come sta Ikone? “Da ieri è rientrato in gruppo, oggi ha fatto qualcosina. Sembra che il problema sia risolto, dalla prossima settimana sarà in gruppo sperando che non abbia più ricadute. Sapete la stima che ho per Ikone e quanto è importante, non vedo l’ora che sia al massimo e rientri nelle rotazioni”.
Come ha visto Lopez? “Sta bene. È in condizione, al Sassuolo stava giocando: peccato per le due giornate di squalifica, ma ha avuto modo di allenarsi e conoscere bene tutto il mondo Fiorentina che lo circonda. È uno molto simile a Arthur, hanno caratteristiche volute e ricercate, personalità e dimestichezza nel gestire la palla. Da domani sarà a disposizione, vediamo se all’inizio o in corsa”.
Come sta Barak? “Tony è rientrato da poco, ha avuto un bel problemino ed è stato lontano dal campo, senza nemmeno potersi allenare. Sta iniziando ad intensificare e stare molto meglio, lo abbiamo potuto buttare dentro nello spezzone con l’Atalanta: è recuperato, pian piano alzerà il minutaggio. Conoscete lui e quello che può darci, siamo contenti di averlo ritrovato ed è una freccia in più”.