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Italia, Spalletti in conferenza stampa: “La formazione? Non ve la dico. Di rigoristi ne abbiamo tanti”

Il tecnico e il centrocampisti convinti di fare bene

nazionale italiana di calcio
LA GRINTA DI LUCIANO SPALLETTI CHE PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SAVATORE FORNELLI )

Europeo 2024, capitolo 2. Italia-Spagna sarà la seconda partita della nostra nazionale e l’avversario è una delle squadre più accreditate per alzare la coppa tra meno di un mese: un test molto importante per i ragazzi di Spalletti, che dovranno esser chiamati a solcare l’onda della reazione contro l’Albania. Ecco le parole del CT azzurro Luciano Spalletti alla conferenza stampa della vigilia di questa sfida decisiva; accanto a lui a parlare c’è una delle sorprese dei 30 convocati per il viaggio in Germania: Michael Folorunsho.

Spalletti: “La chiave è giocare bene a calcio e tenere di più la palla. Mi piace la Spagna, ma comanderemo noi il gioco”

Ecco le sue parole:

Domani che Italia vuoi vedere?

Spalletti: “Voglio vedere un’Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto, nonostante davanti ci sia una delle più grandi scuole calcistiche al mondo. Perché loro sanno fare un calcio offensivo, sanno fare qualità, sanno fare squadra corta. Interpretano tutto benissimo nel blocco squadra. Per cui bisognerà non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante”

Può cambiare il copione tattico rispetto all’Albania, anche se la Spagna fa meno possesso rispetto a prima?

Spalletti: “Secondo me la chiave è sempre quella lì, giocare bene a calcio e tenere di più la palla. Poi con la Spagna probabilmente ci sarà qualche verticalizzazione di più, perché loro non ti aspettano al limite dell’area. Lo sanno tutti, l’abbiamo detto talmente tante volte, ma se la squadra avversaria come ha fatto l’Albania ti sta al limite dell’area con la linea difensiva, cosa verticalizzi a fare? Per cui bisogna vedere quello che succede. Con la Spagna bisognerà andare più dietro la linea difensiva, perché loro appena ti muovi ti vanno a pressare sempre, anche dal portiere. Questo gli comporta di alzare la linea difensiva perché la squadra deve stare in quei 30-40 metri. Allora qualche pallata là dietro ci sta, se sapremo riconoscerla e se avremo la possibilità nei tempi della giocata”

Hai visto tutte le squadre, hai una percezione diversa, migliore della parte che possiamo recitare?

Spalletti: “Ci sono sempre due strade per fare delle vittorie e per fare calcio: il gioco di squadra e quella dei grandi campioni che hanno questi grandi strappi che non li puoi sostenere perché hanno più roba nei muscoli e vanno in campo aperto più forte di quella che è la normalità. Noi secondo me abbiamo la prima come strada da andare a percorrere, perché ci manca qualcuno che abbia veramente quel livello top che vince le partite da solo”

Quali sono le tue sensazioni?

Folorunsho: “Penso che stiamo preparando bene la partita, stiamo lavorando duro. Se giocherò dall’inizio non lo so, questo dovete chiederlo al mister. Sono pronto a giocare ed è già un onore per me essere qui”

Chi è il rigorista dell’Italia?

Spalletti: “Scamacca, Retegui, Dimarco. Poi secondo me li sa battere anche Calafiori e Jorginho. Tanto se ne batte uno o due per ora, bisogna sempre avere quello di scorta se il tiratore iniziale non se la sente”

Pensi di cambiare tanto? È la partita più importante della tua carriera?

Spalletti: “Questa volta la formazione ve la dico domani. Non la dico il giorno prima perché non mi è arrivata nessuna notizia su chi gioca degli altri. È una delle partite più importanti della mia carriera, va messa a quel livello lì. Tutti hanno una storia da raccontare, questa è una di quelle partite che può determinare quella storia”

Si cambia modo di giocare quando si affronta la Spagna?

Spalletti: “La Spagna è diventata questa perché ha fatto sempre lo stesso calcio ed è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità del calciatori. Si parla di calcio internazionale, di confronto con scuole di calcio più definite. Per arrivare a quei livelli bisogna fare quello che hanno fatto loro, riproporre sempre la stessa idea di calcio. Una volta si tenta di giocare a pallone e si riesce a stare nella loro metà campo. Ma il tentativo di fare la partita c’è. Loro hanno tutto da un punto di vista di caratteristiche individuali e di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione nostri, il ritmo è quello. Con la Croazia picchiano sempre allo stesso modo, la Croazia gli è entrata in queste pause. Noi dobbiamo essere bravi a mantenere sempre lo stesso livello”.

Folorunsho: “Era impossibile per me pensare di essere qui 12 mesi fa, non lo avrei mai potuto immaginare. Alla base di tutto ciò c’è il duro lavoro. Non ho mai smesso di sognare e questo mi spinge a dare il meglio. Quando arrivi a un certo livello devi lavorare ancora di più per assicurarti di rimanerci. Per me questo è solo un altro punto di partenza”

Come andrete vestiti a questo esame?

Spalletti: “Noi siamo vestiti da Giorgio Armani. C’è la voglia di confrontarsi contro una delle scuole calcio più importanti. Non dovremo avere rimpianti, sarà più difficoltoso ma si va lì vestiti bene e disposti a sporcarsi se ci fosse bisogno”

Non ha la sensazione che la chiave, oltre che tattica, sia anche molto tecnica? Vuole di più nell’iniziativa personale?

Spalletti: “Bisogna riuscire a trovare equilibrio non solo a livello tattico. Dieci calciatori che dribblano non si possono sostenere, Yamal è più bravo a fare quello ma ha meno disponibilità quando deve ripiegare. Bisogna saper fare entrambe le fasi. Dobbiamo mettere a posto delle cose ma siamo sulla buona strada, perché abbiamo preso qualche ripartenza di troppo, se ci metto anche le qualificazioni. Poi oltre al singolo e l’individualità c’è la squadra, poi se uno ha l’accelerazione con massimo 34 e gli altri 29, loro hanno tempi di reazione inferiori. Se saremo bravi penseremo a cosa fare nell’uno contro uno”

Cosa le preoccupa di più della Spagna?

Spalletti: “Mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta della possibilità di vincere la partita è il livello che facciamo noi. La Spagna sa fare cose che sono importanti e a volte dovremo subirla, ma le intenzioni devono essere di quelle giuste. Abbiamo rispetto per la storia e la qualità della Spagna, sarebbe un errore pensarsi più forti di quelli che si è, ma noi abbiamo le possibilità di giocarci la nostra partita”

Si identifica nello stile di gioco della Spagna?

Spalletti: “Mi piace molto. Hanno uno stile offensivo, un certo numero di giocatori che pressano alto. Quindi, come ho detto prima, dovremo fare un buon lavoro per trovare un uomo libero il più rapidamente possibile, altrimenti saremo costretti a fare un passaggio lungo verso la nostra linea d’attacco. Ci sono molte nazionali che giocano un calcio offensivo e la Spagna è una di queste, ma non è l’unica”

Questa Spagna è più difficile da analizzare rispetto a quella di 15 anni fa?

Spalletti: “Penso siano simili. Questa squadra porta la palla in avanti un po’ più velocemente, sono un po’ più diretti, ma dipende da chi gioca come attaccante. Ne hanno 3 attaccanti che hanno competenze diverse: Morata è il migliore a correre dietro, non è pigro e in termini di metri percorsi e velocità i suoi numeri sono incredibili. Lui porta la palla in avanti, poi hanno due ali a cui piacciono le situazioni uno contro uno e uno dei problemi che incontreremo sarà quando riusciremo a fare la partita nella loro metà campo per le preventive sulle ripartenze, a campo aperto sono micidiali”

L’approccio come sarà? Sarà un calcio più propositivo o aggressivo ragionando?

Spalletti: “Aggressivo vuol dire anche andandola a prendere pressandoli. Il tentativo va fatto. Bisogna andare forte, dipende però dalle distanze di squadra. Ma noi anche se non ci siamo riusciti. Noi li vogliamo pressare corti. Nei tempi più corti, nelle distanze ravvicinate c’è la difficoltà di essere più puliti. Non la perdono mai altrimenti se non li pressi. Il tentativo è quello, pressarli ed essere più bravi di loro a giocare la palla. Poi c’è tutto dentro la partita. Non possiamo giocare solo in ripartenza, loro hanno Rodri e noi Jorginho davanti alla difesa. Rodri si abbassa e diventa il quinto difensore, fa sempre quello che chiede la situazione. Jorginho non va bene per fare il quinto difensore. Ci vuole struttura, scocca, fisico, lui è un calciatore più di qualità. Si cerca di mettere insieme tutte queste notizie e caratteristiche e qualità che si hanno per tirare fuori una prestazione che somigli il più possibile a quello che si vuole fare”

Come si allena la concretezza?

Spalletti: “Tenteremo di fare ugualmente la partita. Bisogna essere bravi a fare questi cambi di velocità per portare a casa quel vantaggio che ci siamo procurati con l’inizio dell’azione. Quando si arriva davanti al portiere siamo già a dama, cioè biisogna fare gol ma prima bisogna arrivarci. La tranquillità di poter fare quasi sempre gol è difficile. Poi bisogna sempre parlare anche di coraggio, emozione, responsabilità. Si fa un’analisi corretta e tentare di mettere a posto la semplicità dell’esecuzione quando siamo lì. Che è una cosa semplice. Va trattata così e non come complessa altrimenti diventa tutto difficile. Quando ci troviamo lì dobbiamo pensare che è la cosa più semplice fare gol, altrimenti poi si va a caricare quell’emozione che hanno i ragazzi nel giocare questa partita. Folorunsho la sera pensa a giocare la partita, non ad altro, per quello che è il suo percorso, siamo sicuri. Sarebbe sbagliato fargli sembrare tutto più pesante e difficile”

Per lei è un derby?

Spalletti: “No, sono tutti derby. Quando gioco un Europeo sono partite che non capiteranno più, passano per non ripassare e gli do quell’attenzione che devo. Tenteremo di fare la stessa partita fatta con l’Albania. Vogliamo misurarci contro una squadra forte come la Spagna per vedere il nostro livello di calcio contro una delle squadre più forti che ci sono. Ora valuteremo, anche contro squadre forti nelle qualificazioni abbiamo cercato di fare un calcio propositivo di possesso palla. Sono convinto che se diamo il pallino a loro ne usciamo male, quindi tenteremo di fare la nostra partita e comandare il gioco. Vedremo se saremo in grado di farlo anche contro la Spagna”.

Michael Folorunsho ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni:

Cambia la caratura dell’avversario, cosa può cambiare per voi o la mentalità è sempre quella di giocare a calcio?

“Sicuramente noi abbiamo delle individualità importanti, noi dobbiamo sempre provare a fare la partita a prescindere dall’avversario. Loro avranno molta più qualità dell’Albania, non che l’Albania non ne abbia perché ha fatto una partita importante contro di noi, ma sono due partite diverse. Dobbiamo scendere in campo e dare il massimo, sappiamo che possiamo metterli in difficoltà”

Sei la sorpresa dei 30, come la stai vivendo?

“La sto vivendo bene. Come un ragazzo che un anno fa a quest’ora aveva appena giocato i playoff per andare in Serie A e un anno dopo si vede catapultato all’Europeo, e addirittura debuttare. È un sogno che si realizza dopo tanto lavoro e tanti sacrifici, mi spinge a lavorare di più”

Qual è il tuo rapporto con Spalletti, non solo intimo ma anche tattico? Cosa vi chiede in particolare a voi giocatori tra le linee?

“Il mister a me specialmente chiede di lavorare di più su questi fraseggi nello stretto perché non sono il mio forte, sono un calciatore prevalentemente fisico e lui sta cercando di abbinare questa fisicità con questo fraseggio e migliorare questa tecnica”

 

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