Italia, si riparta dalla voglia di Mateo Retegui

Mateo Retegui, autore di una doppietta, ha giocato una partita cattiva e vogliosa. Quello che è mancato a molti dei suoi compagni...

MATEO RETEGUI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Non sono tanto i gol, ma la cattiveria messa in ogni pallone che gli arriva vicino, in area di rigore. Retegui è un animale d’area, vive per il gol e sa come farli. E in una partita poco viva come quella giocata ieri dagli azzurri, la sua voglia e la sua cattiveria hanno fatto la differenza. Peccato per gli altri calciatori partiti da titolari, di cui la maggior parte probabilmente saranno considerate seconde linee da Spalletti all’Europeo, che hanno sprecato un’occasione importante di mettersi in mostra. Non tanto per la difficoltà tattica incontrata nel modulo iniziale, con la difesa a 3, ma per l’atteggiamento, come ha ribadito proprio il CT nel post partita. Così non si va da nessuna parte.

Azzurri rimandati, poca intensità e qualità. Jorginho e il cambio modulo hanno ridato vitalità

E’ servita nel secondo tempo una modifica tattica importante a Luciano Spalletti per mettere le mani sulla partite e prendere il pallino del gioco con forza e convinzione. Gli ingressi di Barella prima e Jorginho poi hanno dato maggiore intensità e qualità al centrocampo, che ha iniziato a macinare gioco in verticale e in ampiezza; il passaggio alla difesa a 4 ha poi consentito ai terzini di spingere e sovrapporsi sugli esterni per creare occasioni. Decisivo proprio Jorginho con una grande giocata per l’assist sul secondo gol di Retegui, che si gira e segna da grande centravanti.

Parecchi gli azzurri rimandati, a partire da Chiesa, autore di una partita incolore senza praticamente mai saltare l’uomo, e stesso discorso si può fare per Bonaventura, Locatelli, Buongiorno, Scalvini, Cambiaso e non solo. Troppo poco per convincere Spalletti, che a tre mesi dall’Europeo sta dando spazio a tutti per valutarne la funzionalità nel suo sistema: e per molti si può parlare di opportunità sprecata.