Azzurro Tenebra. L’Italia di nuovo fuori dai Mondiali!

Italia sconfitta con la Macedonia ed ancora fuori dai Mondiali!

ROBERTO MANCINI E GIAN PIERO VENTURA RAMMARICATI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Si scrive Macedonia, si legge Svezia; Italia ancora fuori dai Mondiali

Circa cinque anni fa iniziai un pezzo sulla fresca eliminazione della nostra Nazionale dai Mondiali che si sarebbero svolti in Russia pochi mesi dopo. Per qualche motivo che ora non mi sovviene non terminai mai quell’articolo, ma quelle sensazioni di rabbia e dispiacere (sportivamente parlando ovviamente…) mi sono rimaste dentro e sono tornate prepotentemente a galla ieri sera alla conclusione, è proprio il caso di dirlo, della nostra nuova avventura mondiale, finita per la seconda volta consecutiva, e non era mai avvenuto, ancor prima di iniziare.

Errare è umano; perseverare è Italia

Rileggendo quel mio scritto non ho trovato grosse differenze rispetto a quanto avrei vergato oggi su quella stessa pagina ed allora ve lo ripropongo qui di seguito; basterà sostituire qualche nome qua e là e grosso modo il quadro, a tinte decisamente fosche, azzurro tenebra direi, apparirà perfettamente calzante, a dimostrazione che come in tantissimi altri settori del nostro squinternato e scapestrato Paese, si continuano a commettere sempre gli stessi errori, incapaci di imparare da quelli perpetrati nel passato o forse consapevolmente, e perciò più colpevolmente decisi ad andare avanti per la nostra strada. Fatta da obiettivi ed interessi personali che prevaricano in maniera irrazionale e sportivamente incomprensibile quello che dovrebbe essere il bene del nostro sport e del calcio in particolare…

“23 novembre 2017. Sono trascorsi ormai alcuni giorni dall’inopinata sconfitta degli Azzurri contro la Svezia, ma all’idea che ai prossimi Mondiali l’Italia non sarà tra le partecipanti non riusciamo proprio ad abituarci, e chissà per quanto ancora sarà così, specie per quelli della mia generazione, che una rassegna iridata senza la nostra Nazionale non l’hanno mai vista.

Erano 60 anni infatti che non restavamo a bocca asciutta in così malo modo; certo di delusioni ne abbiamo vissute, specie negli ultimi tempi (2010 e 2014 in particolare, ma anche nel 2002 non andammo tanto meglio) ma alcuni grandi trionfi (1982 e 2006) e le avventure finite al fotofinish (Italia 90’ e Usa 94’), avevano colmato pienamente i dolorosi e clamorosi insuccessi; perlomeno eravamo stati in competizione, mentre questa volta saremo dei semplici spettatori, “costretti”, dalla nostra insostenibile ed inguaribile voglia di essere in qualche modo protagonisti, a tifare per questa o quella compagine, magari perché irrorata da qualche “stella” straniera della nostra squadra del cuore.

Mancherà però quel senso di appartenenza, quella voglia di riunirsi per vedere insieme le partite, quel coinvolgimento generale che fa svuotare le strade e stravolgere i propri programmi, che unisce per quei 90 minuti famiglie divise, colleghi invidiosi, principali e sottoposti, giovani ed anziani; sensazioni e sentimenti  che soltanto l’inno di Mameli e quella maglia blu riescono a sprigionare, azzerando ogni differenza, ogni disparità o divergenza, salvo poi tornare a dividersi, sia in caso di vittoria, sia in caso di sconfitta, per attribuire meriti e colpe, facendo uscire allo scoperto quell’allenatore,  quell’esperto di tattica e tecnica calcistica che si nasconde, nemmeno poi tanto profondamente, in ognuno di noi.

La disfatta è stata tale da scomodare quella con la Corea del 1966 “targata” Fabbri ed ora come allora, con ogni probabilità, l’onta resterà per sempre appiccicata al commissario tecnico, finora, peraltro, l’unico a pagare in qualche modo per gli errori (tanti) commessi.  Certamente l’allenatore ha sbagliato, ma farne l’unico capo espiatorio mi sembra quantomeno comodo e non del tutto rispondente alla verità e privo di un senso di giustizia; i colpevoli sono molteplici, ciò che cambia è solo la percentuale ed il peso delle responsabilità. Le colpe sono sì di Ventura ma anche e soprattutto di Tavecchio e dei suoi accoliti (evidenti ed occulti, presenti e passati), dei calciatori che non hanno saputo dare in campo in corrispondenza del loro reale valore tecnico ed economico, scaricando poi sul Ct tutto il peso non solo dell’eliminazione ma anche delle magre, anzi magrissime figure con Albania e Macedonia”…

Ecco appunto, la Macedonia… a volte gli incubi ritornano…