Antonio Conte parla alla vigilia di Italia – Spagna, il tecnico degli azzurri si fida dei suoi e crede nell’impresa. Battere le furie rosse e conquistare i quarti di finale l’obiettivo degli azzurri, senza Candreva Italia in campo per l’impresa.
La conferenza stampa come riportata da mediaset:
Cosa temi per la gara di domani?
“Abbiamo grande rispetto nei confronti della Spagna, che è una delle squadre più forti al mondo e una delle favorite. Abbiamo lavorato, ci siamo preparati, è una partita senza domani e proprio per questo motivo sarà importante il responso del campo”.
Cosa deve accadere affinché la spedizione azzurra sia un successo?
“Non dovremo avere recriminazioni. Dovremo aver dato tutto sempre, se poi l’avversario in campo si dimostra più forte noi saremo i primi ad applaudire. Se ciò non dovesse accadere, vorrei che fossimo noi a vincere”.
Domani servirà la giocata un po’ folle?
“Non capisco che cosa si dovrebbe tentare. Non aspetti una partita del genere per fare un tentativo mai fatto prima. La partita la dovremo vincere tutti insieme nella fase offensiva, quando avremo la palla. Sento che dovremo stare attenti a tutti, ma facciamo in modo che sia anche la Spagna a dover stare attenta a noi. Cerchiamo di fare la fase offensiva nel migliore dei modi per cercare di fare un’impresa, perché si tratterebbe di un’impresa”.
Ti aspetti una Spagna arrabbiata dopo la sconfitta con la Croazia?
“Le sconfitte portano sempre qualcosa di più a livello di rabbia e concentrazione. Avrei preferito una Spagna più morbida, che veniva da una serie di vittorie. Il ko con la Croazia è stato particolare, loro potevano ammazzare la partita. Mi aspetto una squadra forte. Noi ci siamo preparati, abbiamo lavorato, non siamo qui a fare da comparsa e cercheremo di dimostrarlo. Se usiamo la ragione, perdiamo. Dobbiamo andare al di là della ragione domani, tirare fuori quello che abbiamo dentro. Domani l’ordinario non basterà, dobbiamo fare qualcosa di straordinario e i ragazzi che ho a disposizione sono capaci di fare questo”.
Sulla vigilia.
“E’ una vigilia importante, di grande emozione e responsabilità. I ragazzi stanno bene, ho grande fiducia in loro. Ho un gruppo di ragazzi straordinari, pronti a giocare un ottavo in salita sulla carta. Vogliamo dire la nostra e sono convinto che anche domani lo faremo. Domani sarà una gara intensa, bisognerà correre e giocare a calcio. Ma se vogliamo andare avanti dobbiamo essere bravi nella fase di possesso palla”.
Perché l’impresa è possibile?
“Perché niente è impossibile, altrimenti tutto sarebbe troppo semplice. Questa è la bellezza del calcio e della vita, sovvertire il pronostico in una lotta impari. Io non voglio tornare a casa e i ragazzi non vogliono tornare a casa”.
E’ stato più difficile vincere il primo scudetto con la Juve o questa esperienza?
Fare dei paragoni diventa difficile. Quando sono diventato c.t. conoscevo i pro e i contro di questo periodo calcistico. Sapevo che non era una situazione facilissima, ma so anche che queste sono situazioni che mi intrigano e mi fanno dare il meglio. Senza pensare se poteva essere una cosa positiva o negativa. Questi ragazzi mi hanno dato sempre tutto in 2 anni, mi dimostrano attaccamento alla maglia, voglia, passione e voglia di superare l’ostacolo e per me basta”.
Sulla Spagna.
“Nelle ultime tre partite hanno giocato sempre gli stessi. Leggi la formazione e hai grande rispetto, leggi la panchina e hai ancora più rispetto. Non cambierà nulla in base a chi giocherà, dobbiamo pensare a noi”.