“Mi sono sentito impotente”
Javier Zanetti, dirigente sportivo ed ex capitano dell’Inter, ricorda il momento che ha segnato definitivamente la vita di Adriano l’Imperatore, ex centravanti nerazzurro:
“Quando segnò quel gol al Real Madrid, dissi fra me e me che avevamo trovato il nuovo Ronaldo. Ma proveniva dalle favelas, la cosa mi spaventava perché io lì ho visto il pericolo e quando diventi ricco partendo dal nulla tutto diventa più insidioso. Quando gli arrivò la telefonata che gli annunciò la morte del padre, eravamo in camera: lui sbatté via il telefono e cominciò a urlare in un modo che non si può immaginare. Ho i brividi ancora oggi. Da quel giorno io e Massimo Moratti lo trattammo come fosse un fratello minore. Continuava a giocare a calcio, a segnare e dedicare i gol al padre indicando il cielo. Ma dopo quella telefonata, niente è stato più come prima. Una volta Ivan Cordoba passò la notte in camera da lui, gli disse che era un misto tra Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic e gli chiese se fosse cosciente del fatto che sarebbe diventato il numero uno al mondo. Non fummo capaci di tirarlo fuori dal tunnel della depressione. Questa è stata la mia sconfitta più grande, mi sono sentito impotente”.