Il confronto tra le milanesi
Se 47 giorni fa, data di chiusura del mercato estivo, avessimo chiesto a 10 appassionati chi tra Milan e Inter fosse stato in grado di contendere a Juve e Napoli la prima posizione dopo otto giornate, probabilmente 9 di questi avrebbero scommesso sui rossoneri. I 230 milioni investiti dalla nuova proprietà cinese, l’arrivo di giocatori del calibro di Biglia e Bonucci, unito all’entusiasmo generato dal duo Fassone-Mirabelli, confrontati con le promesse (non mantenute) del gruppo Suning, la mancata qualificazione in Europa League e la grana Perisic protagonista per tutto il mercato estivo, avrebbero tratto molti in inganno.
Inter araba fenice: risorge dalle proprie ceneri
E pensare che tutto ciò che a partire dal ritiro di Brunico è stato contestato all’Inter, paradossalmente, è oggi il suo punto di forza. Cominciando dal (non) mercato che ha fatto storcere il naso a non pochi tifosi: questo, infatti, ha fatto sì che Spalletti avesse la possibilità di lavorare con un gruppo reduce da 12 mesi di rodaggio, con pochi – ma buoni – innesti.
La presenza di Srkiniar e Borja Valero unita alla voglia di rivalsa di un gruppo eccessivamente sminuito ha creato le condizioni per conquistare 22 punti sui 24 a disposizione.
Il mancato accesso al preliminare di Europa League ha garantito a Icardi e compagni di non “sprecare” energie preziose nel doppio impegno che invece i cugini hanno dovuto affrontare tra luglio e agosto. Inoltre, così come fatto dal Chelsea di Conte, i nerazzurri avranno la possibilità di concentrarsi maggiormente sul campionato.
Ultimo, ma non in ordine di importanza, è l’utilizzo fatto da parte del tecnico di Certaldo di Ivan Perisic. L’ex Wolfsburg si finora è reso protagonista di 3 reti, una ogni 240 minuti, e 4 assist, senza dimenticare il fondamentale e generoso apporto in fase difensiva con il 50% di contrasti vinti.
Diavolo di un Milan
Analizzare la condizione dell’altra squadra di Milano equivale a sparare sulla croce rossa.
Dei 10 acquisti arrivati nella sessione estiva di mercato è possibile salvare solo Rodriguez (errore nel derby a parte) e l’onnipresente Borini. Il resto, vale a dire i restanti 210 milioni, non sono stati in grado di fare la differenza, o meglio di spostare gli equilibri.
Le prossime gare di campionato contro Genoa, Chievo e il confronto con la Juventus saranno un crocevia fondamentale non solo per il futuro di Montella sulla panchina rossonera ma addirittura per l’intero progetto preventivato dal Presidente Yonghong Li.
A preoccupare non è solo la crisi di risultati, con quattro sconfitte in otto partite, ma anche i problemi emersi in fase di gioco – come dimostrato dalle 12 reti realizzate e dalle 13 subite – e con un attacco sterile e una difesa facilmente perforabile.
Strada ancora lunga
In ogni caso non è mai troppo tardi: nelle ultime annate l’Inter ci ha abituati ad inizi scoppiettanti per poi terminare fuori dalle zone nobili della classifica, e le partenze a rilento di quello che un tempo era il Club più titolato al mondo sono ormai un must.
Quindi se per i rossoneri la speranza deve essere l’ultima a morire…
Sull’altra sponda del Naviglio è giusto che ci si goda il momento siccome ‘’sognare non costa nulla’’. Moratti docet.