Il tempo delle sorprese, quello delle diciotto formazioni diverse in altrettante giornate, è finito. Il 2016, oltre alla mediocrità dei risultati che hanno rispedito l’Inter nella bagarre per il terzo posto, porta con sé una consapevolezza: questa squadra ha bisogno di una spina dorsale, punti fermi e certezze che possano emergere nei momenti più difficili.
INTER, A FIRENZE PER VINCERE
Roberto Mancini appare confuso, segnato – oltre che dal periodo negativo a livello di risultati – dalle polemiche a cui è stato sottoposto dal 19 gennaio (giorno di Napoli-Inter 0-2) ad oggi. Dalla diatriba con Maurizio Sarri, infatti, è evidente che sia cambiato qualcosa nella testa dell’ex 10 di Samp e Lazio, spesso irascibile con gli arbitri e impaziente con i giornalisti.
Alla tanto disperata quanto latente richiesta d’aiuto del Mancio ha risposto con i fatti il presidente Erick Thohir, pronto a volare da Giacarta per raggiungere l’Italia e sostenere la squadra in vista del big-match di Firenze: il tycoon, infatti, ha preso atto del difficile momento scegliendo il match contro la Fiorentina per la sua prima trasferta da patron nerazzurra. Un motivo in più per onorare la presenza e tornare a fare la voce grossa nella corsa alla qualificazione in Champions League.
D’altronde, molto del futuro dell’Inter passerà proprio dalla conquista del terzo posto: solo per questo traguardo sono stati spesi 130 milioni e il raggiungimento dello stesso resta l’unica via per evitare cessioni importanti e radicali cambiamenti in rosa. In casa nerazzurra lo sanno tutti ed il “bonus punti” della prima metà di stagione si è esaurito: una importante fetta di stagione, domenica sera, passa dal Franchi.