Il mister nerazzurro fa un bilancio di quanto vissuto fino ad ora alla guida della squadra interista
Luciano Spalletti racconta i suoi primi sette mesi di Inter ai microfoni del Corriere dello Sport. Il tecnico nerazzurro è rimasto completamente folgorato da questa squadra e si sente parte della tifoseria interista. Ecco cosa ha detto:
“L’ottimo precampionato e l’esaltante partenza di campionato mi hanno dato modo di provare subito l’entusiasmo dei nostri tifosi, un calore travolgente che in un attimo ti tinge di nerazzurro da capo ai piedi. Però è forse in questo periodo di difficoltà che mi sto rendendo conto del mio attaccamento all’Inter. Vedere i nostri tifosi sofferenti e preoccupati per i risultati di questo periodo è un qualcosa che mi fa veramente stare male e allo stesso tempo mi carica tantissimo perché sento fortemente di voler a ogni costo il bene di questa squadra”
All’Inter direi sempre di si
Sono felice di essere stato scelto dalla dirigenza. Se dovessi tornare indietro, la mia risposta sarebbe sempre e solo sì; anzi, il mio sì sarebbe ancora più convinto . In questi 7 mesi ho avuto la possibilità di vedere le cose da dentro e di conseguenza di capire ancora meglio tutte le situazioni. Potremmo dire che è come quando devi ristrutturare una casa: viene fatta un’analisi, una stima dei lavori da fare basandosi molto sull’esperienza, ma è solo a lavori in corso che capisci quali sono tutti gli interventi precisi da fare
Lavoro per restare qui il più a lungo possibile
“A fine anno si fanno gli “inventari” in tutte le aziende e vengono fuori i numeri e le analisi che possono far cambiare idea a chiunque. Lavoro ogni giorno con il massimo impegno per poter restare all’Inter il più a lungo possibile, magari raggiungendo anche qualche risultato importante”
Su Icardi meglio la maglia in tinta a righe che a tinta unita, speriamo resti
“Penso che dovrebbe restare. Su Icardi la maglia a righe sta meglio rispetto alle altre che sono tutte a tinta unita. E poi, avendolo conosciuto, è il carattere della persona a fare la differenza: lui non è di quelli che amano cambiare senza aver… lasciato il segno a livello di squadra”