Inter, squadra senza anima e terzo posto addio

Icardi ManciniIl 18 ottobre scorso, a San Siro, l’Inter capolista aveva sprecato l’opportunità di infliggere il colpo del KO alle ambizioni scudetto della Juventus impattando sullo 0-0; a distanza di quasi cinque mesi, il 2-0 dello Stadium sembra tradursi – per risultato e prestazione – nell’addio dell’Inter alla corsa per il terzo posto e, al contrario, lo sprint bianconero verso il quinto titolo consecutivo.

LOST IN CONFUSION

A fotografare meglio di ogni altra cosa il calo nerazzurro, ieri, è stato l’atteggiamento dei giocatori: remissivo come la tattica preparata da un Mancini in caduta libera e negativo fin dall’inizio. La Juventus ha preso le redini del gioco senza fare gli straordinari, sfruttando anzi le carenze individuali di una squadra in piena confusione come l’Inter. Non c’è gioco, non c’è anima e nemmeno voglia di stupire: ad Appiano Gentile c’è tanto da lavorare ed i treni importanti sembrano già passati tutti.

ICARDI IL SACRIFICIO PER COPRIRE IL BUCO DEL MANCATO TERZO POSTO?

E poi c’è lui, osannato un giorno e bersagliato dalle critiche l’altro: Mauro Icardi corre il doppio dello scorso anno, vaga costantemente per la tre quarti avversaria alla ricerca di un pressing innocuo ma non tocca più di un paio di palloni a partita. L’argentino è fuori dalla manovra nerazzurra e, probabilmente per questo, ha perso anche quel piglio che da sempre lo contraddistingue in zona gol. Intanto la Champions League si allontana e con essa quel denaro determinante per il risanamento del bilancio nerazzurro: all’Inter dicono di avere un piano B e – aggiungiamo noi – diventa facile immaginare che corrisponda alla cessione dell’ex Samp. Icardi piace tanto in Premier League e Mou, promesso sposo dello United, è tornato a San Siro soprattutto per lui: siamo ai saluti?