Inter, Spalletti pronto per il Bologna – Il tecnico toscano parla alla vigilia della sfida dell’Inter a Bologna. Una gara da vincere a tutti i costi per il tecnico interista, un solo punto in due gare pesa e l’aspetto mentale, soprattutto in avvio di stagione, è importantissimo per il proseguo del campionato. Il tecnico ha commentato il sorteggio Champions e le voci di mercato, senza dimenticare Nainggolan, domani il belga dovrebbe finalmente tornare in campo.
SPALLETTI VUOLE I TRE PUNTI
Un giudizio sul girone di Champions?
“Abbiamo pagato il conto di essere in quarta fascia, ma l’anno scorso saremmo stati felici di essere qui e ora diventa fondamentale essere tornati in questa competizione. Il girone è sicuramente tosto, ci può essere il vantaggio per cui nessuna squadra è da considerarsi materasso, per cui nella bagarre dei risultati sarà piu’ difficile assistere a vere fughe. Dobbiamo essere all’altezza degli altri”.
De Vrij ha detto che le sue parole saranno importanti, cosa gli ha detto?
“Ci sono dei metodi per allenarsi bene, facciamo dei montaggi per la costruzione e lo sviluppo del gioco degli avversari, pressing, movimento di palla e poi si mette in pratica sul campo. Se vi riferite alla partita, ho visto un paio di leggerezze che potevano diventare pesanti e sono andato a richiamarle. Alcune cose vanno messe a posto subito ma è stato un dialogo di un quarto d’ora come si fa sempre. Ognuno è responsabile del proprio ruolo e ci vuole la responsabilità di stare in quei paletti”.
Si è dato una spiegazione delle difficoltà di queste prime giornate?
“Un po’ ci potevamo aspettare questi pericoli: diversi nuovi arrivi, Mondiali prolungati per alcuni, sapevamo che potevano pesare. Andare a dare alla testa dei calciatori input giusti porterà presto i benefici e potremo sfruttare il nostro potenziale”.
Domani torna Nainggolan.
“Se sei una squadra forte non puoi dipendere da un giocatore solo, anche perché vorrei far girare tutti per avere sempre forze fresche. Lui ha qualità che nella passata stagione non avevamo, ha queste vampate di aggressività e velocità di idee, sviluppo dell’azione, che ci può dare qualcosa. Ma questa squadra deve essere ed è forte anche se ci manca un calciatore o un altro”.
Dopo Ancelotti lei è l’allenatore che ha un numero maggiore di panchina in A, cosa deve avere questa squadra per fare il salto di qualità?
“Deve essere brava ad accogliere le emozioni, i timori, riuscire ad essere padroni di questa materia. Riuscire ad avere una cassetta degli attrezzi per i momenti che si stanno vivendo per essere capaci di avere un modo di valutare bene le cose. Qualche volta abbiamo fatto vedere cose buone come il primo tempo col Torino, meno bene il secondo tempo. Poi c’è l’episodio contro o a favore che mette ancora piu’ peso su questo modo di subire questi momenti. Sono convinto che la squadra sia cresciuta nel finale di campionato scorso e con questa qualificazione abbia messo a posto tante cose, anche se i risultati di questo inizio stagione non sono quelli che volevamo”.
L’anno scorso l’Inter alzava il livello quando saliva quello dell’avversario: può essere un vantaggio in Champions affrontando grossi avversari?
“Sono d’accordo, se ci fosse qualcosa di ben definibile di piu’ grosso di noi saremmo nelle condizioni di poter gestire bene le varie fasi della partita”.
Dopo il pari col Torino sono arrivate le prime critiche, quali ritiene condivisibili e quali sbagliate?
“Non andiamo a guardare le critiche o ad analizzarle, dobbiamo usare tutto il tempo che abbiamo per costruire il futuro e lasciar scorrere le voci. Dovrebbe essere una qualità di chiunque fa questo lavoro. Voi siete molti, attenti e bravi a trovare la difficoltà, se si sta lì a vedere quelle che ci fanno bene o male diventa come imparare ad andare in bicicletta, bisogna imparare a pedalare le prime volte senza perdersi dietro le critiche”.
Quanto la preoccupa l’incapacità della squadra di reagire ai primi episodi negativi?
“Non mi preoccupa perché non è così. Noi sappiamo reagire, lo abbiamo visto anche l’anno scorso nel momento che contava, l’ultima mezz’ora della partita di Roma dove si aveva la percezione che tutti volevano l’obiettivo. Un montare di convinzione di potercela fare nonostante le difficoltà. Abbiamo portato a casa il risultato e l’obiettivo stagionale. Che ogni tanti si abbassi il nostro livello di crescita, soprattutto ora che c’è la Champions, deve succedere sempre meno, stiamo lavorando anche per questo”.