Ad un inizio di stagione così forse non credeva neanche Roberto Mancini, condottiero dell’impeccabile Inter che comanda la Serie A. Grazie al successo di ieri sull’insidioso campo del Chievo Verona, i nerazzurri hanno portato a quattro il numero di vittorie consecutive dall’inizio del campionato, senza aumentare quello dei gol subiti, che ad oggi rimane uno. Soltanto il centrocampista del Carpi Antonio Di Gaudio è riuscito a battere Handanovic in queste prime apparizioni, permettendo alla squadra di Milano di imporsi su Atalanta, Milan e le suddette Chievo e Carpi segnando appena 5 reti. Il minimo indispensabile, dunque, per un organico che ancora non ha messo in luce tutto il proprio potenziale.
L’Inter gioca bene, non in modo straordinario, ma di certo le confuse trame offensive e i disastri in difesa della passata stagione sembrano un lontano ricordo. I tanti nuovi acquisti devono completare il processo di inserimento in un calcio difficile come il nostro, molto differente dalla Bundesliga dove giocava Perisic o dalla Ligue 1 del Monaco di Kondogbia, ma le premesse per una loro rapida crescita ci sono tutte.
Dopo anni avari di soddisfazioni, l’assenza di coppe europee da giocare a metà settimana, la falsa partenza di alcune avversarie dirette per il titolo ed un miglioramento tecnico generale in tutti i reparti fanno sognare il popolo nerazzurro, che ripone le più grandi aspettative sulla coppia d’attacco Icardi-Jovetic. Il primo darà battaglia agli altri centravanti d’Italia per tenersi lo scettro di capocannoniere conquistato nel 2014/15 al pari di Luca Toni, mentre il montenegrino, partito come meglio non poteva, vuole riscattare le opache annate vissute in Inghilterra con la maglia del Manchester City. Ciò che a questo punto si domandano in molti è: basterà tutto questo all’Inter per vincere lo scudetto?