Inter sempre vicina a Tonny Vilhena, classe 1995 a parametro zero dal Feyenoord, ma il ragazzo deve prima accettare la prospettiva di un probabile “parcheggio” in prestito in Serie A. Sarebbe, come Banega ed Erkin, un acquisto a costo zero, sotto il punto di vista dell’esborso per il cartellino; per spendere, invece, bisognerà prima cedere e i primi della lista per far cassa sembrano essere Handanovic (cercato dal Chelsea, che vuole liberarsi di Courtois) e Jovetic, ai ferri corti con l’ambiente. Altro denaro dovrà entrare dalle uscite a titolo definitivo di Ranocchia e Dodò, più le cessioni, probabilissime, di Juan Jesus, Santon e Felipe Melo; infine 10,5 mln dovrebbero entrare dalla risoluzione della querelle col Sunderland per Ricky Alvarez. Nomi in entrata? Si parlerà presto col Genoa per Perin e Izzo. Intanto per la panchina voci dall’Olanda: Frank De Boer potrebbe essere contattato dall’Inter nel caso, improbabile, di una separazione con Mancini, ma l’olandese è in realtà molto vicino all’Everton.
Capitolo Milan: detto che senza sciogliere il nodo allenatore, parlare di mercato è prematuro, i nomi caldi arrivano dalla Liga. Dall’Atletico piace Savic, giocatore già gradito dai tempi viola e che sarebbe essenziale per gli equilibri difensivi del Milan; al Real, non è un mistero, è stato chiesto Kovacic ma l’operazione appare al momento molto difficile dato il recente esborso dei blancos. Più fattibile, forse, l’operazione per portare dal Barcellona Aleix Vidal, che avrebbe però un senso solo in caso di matrimonio milanista con il suo mentore ai tempi del Siviglia Unai Emery. Forte interesse per il trequartista 31enne ex Napoli Sosa, al Besiktas dopo un’esperienza agli ordini di Simeone. In uscita sempre più insistenti le voci sul passaggio in Cina di Bacca (su cui c’è anche il Bayern di Ancelotti) per far cassa, al suo posto il favorito sarebbe il vecchio pallino Edin Dzeko. Difficile un ritorno alla base di Suso, reduce dalla redditizia esperienza genoana, sul quale il Milan punta per una plusvalenza.