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Inter, Mancini punta su Eder: “Sarà decisivo”

Mancini

Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini parla alla vigilia della sfida di campionato che vedrà i nerazzurri opposti al Genoa. Una sfida da vincere a tutti i costi per poter ancora sperare nel terzo posto. Il tecnico di Jesi pronto a rilanciare Eder, aria di derby per l’ex Sampdoria, l’occasione giusta per trovare il primo gol con la casacca dell’Inter?

EDER SARA’ DECISIVO

La conferenza come riportata da mediaset:

Kondogbia out per squalifica, gli altri come stanno?
“Vediamo oggi e poi domani, c’è qualche giocatore con qualche problema fisico. Il Genoa è aggressivo, corre molto. Icardi e Biabiany hanno ricevuto dei colpi”.

Eder non sta giocando, è un problema?
“Eder non ha giocato le ultime partite, ha sempre fatto bene. Ma come è capitato a Icardi per varie settimane, è strano che sia capitato anche a lui. Deve stare tranquillo.

Quante sono le possibilità di arrivare terzi?
“Tutto dipenderà da Genoa e Udinese. Se saremo in grado di vincerle entrambe, conterà molto la partita tra Napoli e Roma. Se non ci confermiamo buttiamo tutto via. Alti e bassi capitano”.

Avete battuto il Napoli due volte, avete battuto la Roma. Rimpianti?
“Abbiamo commesso errori, ma i giocatori hanno sempre dato il massimo. Serve pazienza. A volte purtroppo serve tempo per ricostruire, passando da momenti difficili. In quel mese e mezzo non abbiamo subito sconfitte clamorose”.

Cosa si aspetta ora?
“L’atteggiamento e l’attitudine sono ottimi. Il risultato condiziona i giudizi, devono stare tranquilli e giocare al massimo”.

Quanto manca per ridurre il gap con la Juve?
“La Juve ha rimontato perché è la squadra più forte, ogni anno si migliorano, è normale. Sta alle altre rinforzarsi nel modo giusto”.

Eder si deve sbloccarsi, col Genoa per lui come un derby…
“Se bastasse questo lo farei giocare sicuramente. Un attaccante deve fare gol, se lo merita, ci mette impegno e ha lavorato tanto e bene per la squadra”.

A che punto è il processo di crescita della squadra?
“La squadra ha pian piano acquisito meccanismi, è cresciuta a livello di personalità”.

C’è stato un momento in cui la squadra ha fatto un salto di qualità mentale? Magari la semifinale di Coppa Italia?
“Sicuramente abbiamo acquisito fiducia. Col Torino è stata una sconfitta immeritata, purtroppo è arrivata. Speriamo di continuare ora come abbiam fatto contro il Napoli”.

Il turnover è stato l’aspetto più complicato da gestire?
“I giocatori vogliono sempre giocare e quando non giocano non sono felici. Ma devono meritarsi di giocare. Il cambio di giocatori portava tutti i a sentirsi coinvolti, poi è chiaro che pian piano arriva il momento nel quale si forma una base più solida. Per i primi quattro mesi hanno giocato tutti e la squadra andava bene”.

Perisic: è elemento cardine per la prossima stagione?
“Perisic l’abbiamo appena comprato. Da quando ha capito il calcio italiano… Non penso che possiamo vendere Perisic”.

Perché il periodo negativo? C’è una spiegazione?
“Non c’è per forza un colpevole, il calcio è questo. Guardate il Barcellona: questo è il calcio, è strano. Perché ci sono squadre che investono centinaia di milioni e lottano per il quinto e sesto posto all’estero. Ci sono tanti fattori dietro a una partita. Il nostro momento è stato delicato, ma abbiamo perso punti in maniera immeritata”.

Icardi è più coinvolto nel gioco? Gioca meglio?
“Ho giocato con Pietro Vierchowod: a 33 anni migliorava giorno dopo giorno, diventava vecchio e diventava più forte. Icardi ha 23 anni: può migliorare tantissimo, con giusta concentrazione deve usare questi anni per diventare più forte. Se ci si mette serietà sul lavoro, intelligenza e consapevolezza, tutti migliorano. Lui come altri possono migliorare molto. Lui i gol li ha sempre fatti e li farà sempre”.

 

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