La formazione di Pioli vince e continua a crescere
Il gol di Candreva ha permesso a Pioli e alla sua Inter di risolvere una pratica più spinosa del previsto, ricacciando indietro un Bologna piuttosto ostico, come da tradizione.
I nerazzurri erano a caccia di conferme ulteriori, dopo il filotto di 5 vittorie di fila, 6 se ci mettiamo l’ ultimo ininfluente impegno europeo. Ormai l’Inter è meno pazza e più normale, andando in controtendenza rispetto al suo inno che suona da anni come un mantra.
Gabriel Barbosa, schierato dall’inizio, ha tentato più volte la giocata, ma spesso è incappato in infantili errori di sufficienza. Ma l’indulgenza insolita del raffinato pubblico di San Siro ha avuto la meglio sui mugugni. Il giocatore si farà, assicurano da Appiano, basta che continui a lavorare.
Kondogbia, a parte qualche sbavatura nel finale, ha mantenuto l’incoraggiante trend delle ultime esibizioni; ottima visione di gioco, un continuo proliferare di idee verticali, e soprattutto un moto perpetuo a sostegno dei compagni, il sempre più influente Gagliardini in primis. Proprio l’ex atalantino ha avuto nel franco-congolese un punto di riferimento costante durante la partita di martedì (ma anche col Chievo…), supportato sia a livello fisico sia in fase di costruzione. Manovre essenziali, ma con tempi di gioco ideali per sfruttare le scorribande delle ali ma anche le transizioni di un Joao Mario ormai titolarissimo nel ruolo di trequartista.
L’assetto presentato da Pioli in questo mese e mezzo non si differenzia da quello di De Boer, se non nell’atteggiamento mentale. L’Inter, che spesso è partita col freno a mano tirato, ha mostrato il meglio di sè quando era in piena difficoltà. A inizio stagione, bastava un refolo di vento contrario per perdere la maniglia della gara e andare in tilt, ora invece trae quasi giovamento da ciò. Ma per ultimare il proprio processo di maturazione, l’Inter deve dettare l’inerzia della partita, fin dall’inizio, con personalità e costringendo l’avversario ad adattarsi alle circostanze. Finora è successo il contrario, e non sempre può andarti bene. Alcune amnesie difensive, dovute più che altro al non eccelso livello dei suoi interpreti, vanno limate.
Domenica di va a fare visita ad un Palermo che in questa Serie A ora come ora può solo fare atto di presenza. Per Pioli e i suoi ragazzi una prova di maturità e di umiltà che darà risposte importanti. Poi si può continuare a sognare, fra suggestioni di mercato e un terzo posto ancora difficile da raggiungere ma meno proibitivo rispetto a Novembre.