Inter, il primo bilancio della stagione: Spalletti il ‘normalizzatore’
Il mercato in estate non aveva soddisfatto appieno le aspettative dei tifosi, desiderosi di avere una squadra che potesse riscattare l’opaca stagione precedente. Ma l’Inter, dopo un terzo di campionato già alle spalle, può essere considerata una delle sorprese più liete di questa Serie A. Non possiamo non partire dagli elogi a Luciano Spalletti, colui che ha finalmente trovato la quadratura del cerchio. Arrivato dopo un anno veramente tormentato, cominciato con l’addio di Mancini ad agosto e l’arrivo di De Boer, terminato con il settimo posto ‘conquistato’ da Pioli, Spalletti ha riportato in casa nerazzurra quel giusto mix tra serenità, entusiasmo e carica agonistica. L’ex tecnico della Roma ha ridato un’indentità ad una squadra che già aveva in sè dei valori tecnici importanti, ma che faticava terribilmente ad esprimerli sul terreno di gioco. A oggi la manovra dell’Inter non è così fluida e spettacolare, ma è efficace quanto basta per scardinare le difese avversarie e reggere l’urto degli attacchi avversari. Con Spalletti giocatori come Candreva, D’Ambrosio e Nagatomo hanno ritrovato la vena dei giorni migliori e non sembrano più spaesati come in passato, ma dei ‘soldati’ al loro posto che sanno esattamente cosa devono fare. I nerazzurri sono l’unica squadra insieme al Napoli a non aver mai perso in questi primi due mesi e mezzo di campionato e soltanto l’ultimo pareggio casalingo contro il Torino ha scalzato Icardi e compagni dal secondo posto, occupato ora dalla Juventus.
Difesa di ferro e un super Icardi: basterà per la Champions?
In queste prime 12 giornate l’Inter ha subito 9 reti, una in più del Napoli capolista e due in più della Roma (che ha però una gara in meno). Giocatori come Vecino, Borja Valero e soprattuto Skriniar, arrivati a Milano quasi nell’indifferenza generale, stanno rendendo al massimo ed hanno dato quella solidità che è mancata in questi tempi bui. Il centrocampista uruguaiano è il tuttofare di Spalletti: corre, pressa, difende, si inserisce e sa anche far gol. Accanto a lui anche Gagliardini ha ritrovato la bussola, mentre qualche metro più avanti (a volta anche di fianco) Borja Valero diventa il faro del gioco, capace di illuminare con le sue giocate e di far ragionate la squadra. Menzione particolare per il difensore slovacco: pagato molto (circa 25 milioni), a 22 anni è già una colonna del reparto arretrato. Preciso nella chiusure e duro quando c’è da esserlo, qualche nostalgico lo ha già paragonato a Walter Samuel.
Non è di certo una sorpresa Mauro Icardi: il capitano argentino sta trascinando la squadra con 11 reti sulle 23 totali messe a segno dai meneghini. Epica la sua tripletta nel derby, con cui ha battuto praticamente da solo il Milan. Spalletti gli chiede di giocare un pò di più anche per la squadra e lui da vero leader rincorre gli avversari fino a metà campo e dispensa assist. La strada per la Champions è ancora lunga, ma ci sono tutti gli elementi per far tornare i tifosi nerazzurri a gioire a distanza di molti, troppi anni.